Indovinate un po’! Esatto, è di nuovo tempo di giocare con le parole e con le storie. Torna Ambarabà Ricicloclò, il concorso per le scuole primarie sul territorio nazionale e per quelle italiane all’estero, progettato da Andersen per RICREA, il Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Un concorso che propone ogni anno un diverso gioco letterario, da declinare intorno al tema del riciclo degli imballaggi in acciaio. Una sfida che in primis ci poniamo in redazione, quando, insieme a Enrico Macchiavello (che da sempre accompagna il concorso con le sue illustrazioni a ideale complemento degli elaborati vincitori) ci domandiamo con quali meccanismi della lingua italiana metterci a giocare per l’edizione corrente. Quest’anno è andata – più o meno – così.
“Che ne dite se quest’anno provassimo a giocare con gli indovinelli?”
“Interessante, Enrico! Pensi potrebbero funzionare?”
“Secondo me sì, da bambino mi affascinavano tantissimo, soprattuto quando qualche adulto iniziava cantilenando ‘indovina, indovinello…’. E come papà posso testimoniare che gli indovinelli piacciono anche ai miei bambini, tanto che a volte sono costretto a inventarmene di nuovi rispetto a quelli più noti”
“In effetti anche la storia della lingua italiana è costellata da enigmi e indovinelli. Penso all’Indovinello Veronese, uno dei primi esempi di lingua volgare. E sono tanti anche gli esempi letterari, dal mito di Edipo alla Bibbia, dalle fiabe classiche a Harry Potter…
Se non sbaglio c’è un intero capitolo della Grammatica della fantasia dedicato all’indovinello, andiamo subito a leggerlo”.
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[Segue concentrata lettura collettiva delle parole di Gianni Rodari, da sempre, insieme a Giampaolo Dossena, nume tutelare di Ambarabà Ricicloclò. Rodari – troverete citazioni del suddetto capitolo nel dossier dedicato alle classi – definisce l’indovinello come un’esercizio tanto di logica quanto di immaginazione. La chiave di tutto, suggerisce, è la metafora, nata dall’osservazione attenta dell’oggetto del nostro indovinello e dall’effetto di straniamento che un’associazione creativa può trasmettere].
“Fantastico! E l’acciaio?”
“La tematica del riciclo degli imballaggi in acciaio, vista l’ampiezza di temi e declinazioni che permette, a mio avviso si presta benissimo al gioco e delimitare il campo di azione aiuterà a focalizzarsi sul divertissement letterario”.
“Sono d’accordo. Proviamo… funziona solo se la butti. Cos’è?”
“L’ancora! E… quando si uniscono separano, cosa sono?”
“Fammi pensare… Le forbici!”
“Ha la corona ma è senza trono.”
“Il tappo!”
[Qui immaginate innumerevoli altri esperimenti che non riportiamo per lasciarvi il piacere di creare i vostri indovinelli d’acciaio. Come ogni anno i partecipanti (le iscrizioni sono aperte fino al 20 dicembre, compilando il form sul sito di Ricrea) riceveranno un quaderno operativo, sul quale dovranno riportare i propri indovinelli, da inviare alla segreteria entro l’8 marzo 2024. Come ogni anno ci sarà anche un dossier, con curiosità storiche e letterarie sugli indovinelli e una bibliografia di letture che possono accompagnare l’attività. A inizio anno, inoltre, sarà proposto un webinar per giocare insieme con le parole, le storie e ovviamente, gli indovinelli]
“Beh, direi che funziona! Ora pensiamo alle immagini… Già vedo la mostra finale degli elaborati scelti! E poi tutti questi enigmi mi portano proprio indietro nel tempo…”
“Anche a me fanno pensare a qualcosa di arcaico, frasi antiche che arrivano dal passato per stuzzicare l’intelletto e a tramandare saggezza. Mi vengono in mente grandi e piccini intorno ad un falò, o anziani che interrogano i giovani con enigmi irrisolvibili. E poi… l’Egitto, al cospetto di un’implacabile sfinge!”
“D’acciaio?”
“Forse!”
Ecco, più o meno è andata così. Ci siamo divertiti, ci divertiremo, aspettiamo di vedere i vostri indovinelli.