Mercoledì 15 aprile – Francesco Tonucci – partigiano dei bambini, classe 1940, premiato quale Protagonista della Cultura dell’infanzia da Andersen nel 2017 – da oltre mezzo secolo affianca all’impegno pedagogico, come ricercatore e formatore, la passione per il disegno satirico firmando Frato gustose vignette di critica sociale.
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Le riflessioni di Tonucci, incarnate dall’esperienza del progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini” (una rete di più di 200 città, soprattutto tra Mediterraneo e Sud America), sulla condizione dell’infanzia hanno vasta eco principalmente nel mondo ispano-parlante. Nei giorni dell’emergenza da Covid-19 è stato intervistato su questi temi dal quotidiano spagnolo “El País”.
Nell’intervista (che potete leggere qui integralmente), Tonucci segnala come la politica si sia preoccupata più di dare una parvenza di continuità alla scuola anziché interrogarsi sul tempo, sui bisogni e sui desideri delle bambine e dei bambini a cui la scuola manca, eccome, soprattutto come possibilità di incontro con altre bambine e altri bambini.
Tonucci invita, insegnanti e genitori, a sfruttare questo tempo insolito, ma pur sempre prezioso, non per concentrarsi sui compiti, ma su forme nuove – e a un tempo assai concrete e quotidiane – di apprendimento, anche grazie alla creatività e pur facendo occasione degli oggettivi limiti imposti dal contesto. La casa può diventare un atelier; la cucina, ad esempio, si presta a essere un perfetto laboratorio di scienze, di matematica e, perché no, di letteratura. Attenzione particolare viene poi posta alla lettura, come libertà e possibilità di condivisione.
Per tornare alla normalità ci sarà ancora da aspettare, ma interrogato a proposito di cosa dovranno fare i bambini il giorno in cui tutto sarà finito, Tonucci non ha dubbi: “Urlare, lanciare sassi, correre e abbracciare qualcuno”.
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