Come si racconta un mondo che non esiste più? Un mondo dove le sirenette nuotano su fondali di plastica, dove Tarzan deve rinunciare alla giungla e Zanna Bianca ansima nel deserto? Lanciata a inizio settembre con una diretta facebook sulla pagina di Rebigo, prosegue la campagna di crowdfunding a sostegno di un progetto che si interroga su riscaldamento globale, cambiamenti climatici, e la nostra sopravvivenza sul pianeta terra. Sono infatti questi i temi affrontati nel libro Quello che c’era una volta – Fiabe e racconti all’epoca dei cambiamenti climatici, un’autoproduzione curata dallo Studio Rebigo di Genova che verrà condivisa e promossa su Produzioni dal Basso.
Qual è il progetto a cui si vuole dare vita? Una raccolta a più voci di fiabe e racconti rivisitati, che insieme vanno a comporre una visione “allegramente catastrofista”, per usare le parole di Francesco Martinelli, naturalista collaboratore di National Geographic a cui è affidata la parte scientifica del volume pensato per i ragazzi, ma non solo. Fiabe e dati alla mano: un piccolo cortocircuito tra emozione e razionalità, “perché se ormai la battaglia ambientalista è entrata nei ragionamenti di tutti, non è affatto scontato che le cose non ci porteranno comunque verso la famigerata sesta estinzione di massa”, scrive Martinelli nella prefazione.
“Quando ci siamo messi a pensare all’autoproduzione, circa due anni fa, il tema ci è parso subito urgente e questo ci ha motivato a dare vita al progetto”, spiega Arianna Zuppello, socia dello studio. “Tutti noi ci stiamo interrogando su quello che sta succedendo dal punto di vista ambientale e su cosa possiamo fare in prima persona”.
Attivo dal 2015, Studio Rebigo è alla sua quarta autoproduzione, dopo Zanzine, Laika e Ciclismo epico. La pratica del crowdfunding permette agli illustratori soci – Alessandro Parodi, Arianna Zuppello, Luca Tagliafico, Ste Tirasso, Matteo Baldrighi, Silvia Venturi e Matteo Anselmo – di lavorare periodicamente tutti insieme, cosa che non succede spesso perché le commissioni dello studio impegnano pochi illustratori alla volta. E questa volta si tratta di raccontare e immaginare un mondo senza mare, senza foreste, senza spazi non inquinati attraverso 23 illustrazioni, affiancate da un microtesto narrativo e da infografiche, sintesi visive di informazioni complesse da approfondire grazie alla sitografia finale.
“Creare un libro in autonomia ci dà anche la possibilità di sperimentare tecniche illustrative e di stampa, per esempio in questo lavoro la novità sono i ‘quartini’: pagine più piccole dentro quelle grandi che danno movimento e profondità all’immagine.”
Il libro si divide in quattro capitoli, ognuno dedicato a un tema: riscaldamento globale, deforestazione, inquinamento da plastiche e urbanizzazione.
Studio Rebigo sceglie la coerenza anche nella stampa, che avverrà attraverso una filiera sostenibile: la tipografia scelta KC è la prima certificata Eco-print in Europa (una certificazione che introduce standard da rispettare per un basso impatto ambientale). La rilegatura invece è stata affidata al progetto “Il cielo in una stampa”, sviluppato all’interno del carcere di Genova Pontedecimo, ideato per reintrodurre i detenuti nel mondo del lavoro. Inoltre, per animare una community più larga e per essere più trasversale possibile, Studio Rebigo si è alleato con alcuni partner di ricompense: la start up 3BEE e il suo programma Adotta un Alveare, GOJI DESIGN, piccola azienda appassionata di metodi di coltura antichi e infine VAIA, nata dopo l’uragano Vaia (che nell’ottobre 2018 spazzò via intere vallate), che recuperando il legno degli alberi abbattuti realizza Vaia Cube, una cassa che amplifica in modo passivo interamente naturale.
Il libro sarà disponibile da ottobre online e in un circuito di librerie indipendenti. Non resta dunque che partecipare al crowdfunding e tenere d’occhio le iniziative dei Rebigo che su questo progetto propongono anche un laboratorio dedicato alle scuole, per costruire insieme altre possibilità di futuro.
Per informazioni in tempo reale è possibile seguire @studiorebigo su Instagram e Facebook. Scopri il crowdfunding su Produzioni dal Basso.
(A cura di Daniela Carucci)
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