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Astrid Lindgren
ill. di Beatrice Alemagna
LOTTA COMBINAGUAI
Mondadori
Per una piccola serie di divertenti e freschi racconti che ci offrono un vivissimo ritratto d’infanzia. Per il perfetto e coinvolgente ritmo della narrazione. Per le tavole calde e allegre della Alemagna, capaci di rendere alla perfezione il mondo dell’autrice di Pippi Calzelunghe.
La recensione di Walter Fochesato su ANDERSEN 330 (marzo 2016)
Tre fratelli, tutti chiusi in un pugno di anni: Jonas, il più grande, Mia-Maria, la piccola Lotta che “ha solo quattro anni e qualcosa”. Il papà li chiama, rispettivamente, Fracassone, Fracassina e Frastornina. Sereni, felici, liberi quanto basta perché possano combinare piccoli guai ai quali due genitori affettuosi possono pur sempre rimediare, non senza dimenticarsi di qualche opportuno castigo o solenne sgridata. Aggiungiamoci la parentesi estiva in campagna, dai nonni, una gita in riva al lago, il Natale, i due cugini che hanno più o meno la stessa età, l’immancabile e sgradita visita dentistica. Cose così, fra capricci e bizze, qualche pianto, lievi avventure, tante risate e giochi. Una collana di episodi che scorrono via veloci per una lettura fresca e divertente, ricca di verve. Ma nulla è, sia chiaro, consueto in queste storie, vi è piuttosto la vita, quella vera, ritratta con perizia e affetto. Certamente quel che più colpisce e piace – oltre ai dialoghi incalzanti – è la capacità (e chi meglio della Lindgren?) di stare dalla parte dell’infanzia, di registrarne amori e umori, delusioni e gioie. E, su tale versante, quel che più colpisce è proprio la logica imprevedibile e “ferrea” di Lotta, capace di sconcertare e alla quale, in ultima istanza, non ci si può non arrendere. Lotta, nella precedente edizione italiana per Il gioco di leggere si chiamava Betta e si trattava di due albi in gran formato illustrati da Ilon Wikland. Qui invece trovo le tavole di Beatrice Alemagna che conferma appieno le sue doti di grande illustratrice anche quando deve cimentarsi con testi non suoi. Il suo segno si cala alla perfezione nel mondo ormai lontano della Lindgren. Un mondo dove i bambini trovano spazi per giocare e per crescere in autonomia, dove si possono eludere le staccionate, cadere in acqua imitando un tuffo, restare in casa da soli, andare a trovare l’anziana signora Berg che ti accoglie con garbo e ironia. Alemagna registra tutto questo, lo rende con accurata e fervida diligenza, dando spazio ad un colore caldo e al tempo stesso ricco di delicate vibrazioni. Non senza dimenticare l’affettuoso omaggio alla stessa Lindgren, donando le sue fattezze alla signora Berg, riprendendo un celebre ritratto della creatrice di Pippi Calzelunghe.
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