Premio ANDERSEN 2015 | I vincitori | Il programma | Cartella stampa | Partners 2015
Osservando i vincitori della trentaquattresima edizione del Premio Andersen – annunciati dopo un anno di letture, recensioni e analisi – è possibile individuare quali generi, tematiche e tendenze sono emerse con maggior forza nel panorama dell’editoria per l’infanzia del nostro Paese, dalla memoria storica (in particolare della Grande Guerra) al linguaggio del fumetto e a quei tanti libri lontani dall’attualità ma vicini all’infanzia e al suo sguardo sul mondo.
LA GRANDE GUERRA E LA MEMORIA STORICA | Si commemora quest’anno, mentre la guerra torna ad affacciarsi in Europa, la tragedia del primo conflitto mondiale, il cui racconto è ormai quasi esclusivamente affidato alle penne di storici e scrittori. Il Premio Andersen assegna una menzione speciale ai tre titoli (usciti quest’anno) che meglio rispondono al delicato compito di narrare la Grande Guerra a bambini e ragazzi, andando peraltro a colmare una lacuna importante nella letteratura per l’infanzia italiana. Il romanzo Fuori fuoco di Chiara Carminati (Bompiani), ambientato nel Friuli d’inizio Novecento, è una storia di donne, dove si narra il conflitto mondiale da un punto di vista periferico ma non marginale, intrecciando lo sguardo di generazioni diverse ed in particolare dando voce a Jole, tredici anni, che nei giorni della guerra scopre le proprie radici, l’ambivalenza dell’amore e un mestiere per il futuro. Il giorno degli eroi di Guido Sgardoli (Rizzoli) racconta la vita di trincea e il mondo contadino in un romanzo dal registro narrativo lucido ed essenziale; mentre Sebastiano Ruiz Mignone con l’albo La piccola grande guerra (Lapis), illustrato da David Pintor, trova le parole giuste per rivolgersi ai più piccoli, tra soldatini e campi di battaglia; fango, polvere e padri lontani. Il filo della memoria lega questi titoli al miglior libro 6/9 anni, La città che sussurrò di Jennifer Elvgren (La Giuntina), illustrato da Fabio Santomauro, dov’è narrata una storia vera accaduta nella Danimarca della Seconda Guerra Mondiale durante l’occupazione nazista.
IL LINGUAGGIO DEL FUMETTO | Storie a fumetti, ma anche albi illustrati e non fiction: il linguaggio delle nuvole parlanti è sempre più presente nella letteratura per ragazzi italiana. Troviamo balloon sulla copertina della già citata Città che sussurrò e tra le pagine del miglior libro di divulgazione di quest’anno, Professor Astrogatto e le frontiere dello spazio, pubblicato da una casa editrice specializzata in fumetti, Bao Publishing (marchio Ba-Bao per i titoli d’infanzia). Scritto dal Dottor Dominic Walliman, laureato in fisica dei dispositivi quantici, il libro rappresenta un esempio di non fiction scientifica di qualità anche grazie alle idee e alle raffinate soluzioni grafiche dell’illustratore Ben Newman. Dallo scorso anno esiste una specifica categoria del Premio Andersen dedicata ai libri a fumetti, quest’anno vinta da Ferriera, racconto autobiografico firmato da Pia Valentinis, già Premio Andersen come migliore illustratrice nel 2002, qui alla prova con un linguaggio nuovo. Storia privata capace di farsi storia sociale, Ferriera ci offre così un ritratto dell’Italia del Novecento inedito e commovente.
IL LINGUAGGIO DELLA POESIA | “Poesia e infanzia sono parenti” scriveva Teresa Porcella su Andersen nel 2012, presentando una nuova collana edita da Mottajunior, contenitore di parole e illustrazioni poetiche nel quale appaiono i nomi di Lewis Carroll, Emily Dickinson, Pablo Neruda, ma anche autori italiani contemporanei come Guido Quarzo e Sabrina Giarratana. Il suono della conchiglia, per i risultati ottenuti nel suo lento e accorto procedere, riceve oggi il premio al Miglior progetto editoriale. Sempre di Teresa Porcella è la traduzione di un albo illustrato speciale, che con la poesia ha molto a che vedere. Oh, i colori! di Jorge Luján e Piet Grobler (Lapis), miglior albo illustrato dell’anno, con testo a fronte in spagnolo, esplora il mondo attraverso le sfumature della tavolozza e la musicalità delle parole; con versi brevi, lievi come le illustrazioni che li accompagnano.
L’AVVENTURA QUOTIDIANA DELL’INFANZIA | I migliori titoli della letteratura per ragazzi sono libri che sanno spostare lo sguardo ad altezza di bambino, raccontando il mondo dal punto di vista dell’infanzia. Piccolo elefante cresce di Sesyle Joslin e Leonard Weisgard, miglior libro 0/6 anni, è un albo illustrato che ha conquistato in fretta l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori proprio per la sua vicinanza al mondo dei bambini e alla loro capacità di trasformare ogni istante in un’esperienza unica e irripetibile, come emerge dal finale a sorpresa del libro. Pubblicato per la prima volta nel 1960, Piccolo elefante cresce arriva oggi in Italia grazie alla casa editrice Orecchio Acerbo, sempre attenta a recuperare piccoli gioielli dai cataloghi stranieri. Si chiude in modo inaspettato anche Io sono così di Fulvia Degl’Innocenti e Antonio Ferrara, miglior libro fatto ad arte, un albo a fisarmonica che ribalta gli stereotipi di genere con intelligenza e originalità, dando voce a una bambina che gioca a calcio e sogna navi pirata. Quando si è piccoli, a volte basta poco per rendere memorabile una giornata: persino l’incontro con una pianta può essere speciale. Da questa idea nasce L’albero di Shel Silverstein (Salani), miglior libro mai premiato, metafora dell’esistenza e riflessione sul senso della vita; un piccolo classico della letteratura per l’infanzia, che a quasi cinquant’anni dalla sua prima edizione non smette di emozionare chi lo legge. L’infanzia è infine protagonista assoluta del romanzo Cuori di waffel di Maria Parr (Beisler), miglior libro 9-12 anni, un titolo che si inserisce nella tradizione di Pippi Calzelunghe, narrando luci e ombre dell’infanzia e, soprattutto, il piacere delle avventure quotidiane.
I GRANDI AUTORI DELLA LETTERATURA PER RAGAZZI | Lontani dalle tendenze del momento, gli autori percorrono strade uniche e personali: Andersen segue le loro tracce, scegliendo ogni anno di premiare, per la loro opera nel suo complesso, uno scrittore e un illustratore. Il miglior scrittore 2015 è Vanna Cercenà, capace di narrazioni intense e schiette, sostanziate da competenza storica e passione civile. Tra i suoi titoli ricordiamo il romanzo di formazione Sulla soglia e numerose biografie di grandi personaggi, dall’Imperatrice Sissi a Marylin Monroe e Frida Kahlo. Il premio per il miglior illustratore è invece assegnato a Anna+Elena=Balbusso, due sorelle che hanno sempre lavorato insieme, fin dall’esordio nel 2003. Assai apprezzate all’estero, dove oggi sono più attive che in patria, hanno pubblicato illustrazioni su New Yorker e The New York Times ricevendo proprio quest’anno il premio The Joseph Morgan Henninger Award della Society of Illustrators di Los Angeles, per il concorso annuale Illustration West 53.
SULLA SOGLIA DELL’ETÀ ADULTA | Un importante lavoro di analisi è stato svolto come ogni anno anche sulla narrativa per ragazzi, arrivando a definire una rosa di finalisti attraversate da grandi amicizie e solitudine, estati calde e immigrazione, bugie e omosessualità. Il premio per il miglior libro oltre i 12 anni è stato infine assegnato a Il mondo fino a 7 di Holly Goldberg Sloan (Mondadori), romanzo che parte da presupposti drammatici lasciando però il lettore con il sorriso sulle labbra. Il miglior libro oltre i 15 anni è invece firmato da Davide Rondoni, poeta italiano e autore teatrale non nuovo al mondo dei libri per ragazzi. Se tu fossi qui (San Paolo), ambientato nelle paludi del Sud degli Stati Uniti, è un romanzo di formazione dalla prosa asciutta, privo di moralismo ma di grande fascino letterario.
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