Domenica 24 maggio – Stavo pensando che, in questi giorni incerti e sospesi, è stato pur sempre un privilegio possedere dei libri. Non tanto per leggerli o rileggerli ma, non paia un paradosso, per andare a zonzo assieme a loro. Magari con la scusa di riordinarli. È così che si fanno inaspettate riscoperte, magari vengono fuori dei doppioni, s’incontrano vecchi amici un po’ dimenticati, si rintraccia (fra stizza e sorriso) quel volume che si era cercato a lungo per un qualche lavoro e mai era venuto fuori. Il maledetto!
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È così che mi sono imbattuto ne L’uovo alla kok di Aldo Buzzi, pubblicato da Adelphi nel 1979 accompagnato da undici folgoranti disegni al tratto del grande Saul Steinberg, di cui Buzzi fu grande amico fin dagli anni giovanili. Buzzi era nato a Como nel 1910 e morì a Milano nel 2009: architetto mancato, scrittore, sceneggiatore e aiuto-regista (collaborò con Lattuada, Comencini, Zampa), redattore capo presso Rizzoli, viaggiatore e bon vivant con una punta di non fastidioso snobismo. Ironico, disincantato, colto, amante del paradosso, portato, direi naturalmente, a fulminanti collegamenti, all’apparenza incongrui, e a succose divagazioni. Perfetto quindi nella misura breve. Direi che basterebbe riportare il lunghissimo sottotitolo per rendersene conto:
“Ricette, curiosità, segreti di alta e bassa cucina, dall’insalata all’acqua alla pastina in brodo della pensione, da Apicio a Michel Huérard, da Alexandre Dumas a Carlo Emilio Gadda, dal generale Bisson a san Nicolao della Flüe”.
Sfogliandolo adesso mi accorgo addirittura di aver lievemente sottolineato a matita una ricetta per fare le frittelle di borragine. Qui Buzzi muove dai diari del Pontormo, fra i massimi artisti del Manierismo fiorentino, dove la borragine compare sovente nelle sue parche cene e poi scrive: “La borragine oggi è poco usata, salvo in Liguria dove nelle friggitorie di Sottoripa, a Genova, si vendono le frittelle di borragine, e al mercato orientale la vendono sulle bancarelle”. E io penso alla borragine che starà crescendo rigogliosa nel mio, sedicente, orto che non posso ancora raggiungere. Meglio consolarsi: oggi preparerò, seguendo il libro, un rösti scegliendo la variante di Zurigo, con le patate grattugiate crude.
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