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Unico nel suo genere di Neil Packer – trad. di Sara Saorin, Camelozampa
Per aver concepito e disposto una sorta di caleidoscopico catalogo del mondo, con le sue unicità e varietà, in una prospettiva originale, capace di porsi come meditazione sul divenire nel tempo e di farlo dalla parte del punto di vista dell’infanzia.
La recensione di Walter Fochesato su Andersen n. 394 (luglio-agosto 2023):
Nelle primissime pagine di questo singolarissimo album in gran formato incontriamo Arvo, il ragazzino protagonista, la sua famiglia, con un vero e proprio albero genealogico, e il suo gatto. Ma di gatti ne esistono tantissime specie e, ancora, uomini e felini fanno parte del vastissimo regno animale. Ma da lì si passa, rigorosamente saltabeccando, agli strumenti musicali che Arvo sta imparando a suonare. Il padre lo accompagna a lezione di violino ed ecco la grande pagina dedicata ai mezzi di trasporto, i più diversi e inattesi. E il viaggio prosegue passando, sempre con nessi stringenti, al capanno degli attrezzi e alle nuvole, agli edifici cittadini e ai materiali. Né mancano le mele, quasi 70 varietà diverse, la biblioteca e via dicendo. Alla fine la conclusione viene lasciata alle parole del babbo: “È facile. Ci sono moltissime persone al mondo, ma ci sono un unico ME… E un unico TE!” Al centro vi è quindi il tema dell’unicità che, però, sia ben chiaro, non può che scaturire dal far parte di un mondo vasto e multiforme che poco per volta va scoperto e interpretato. Posso avvicinarlo nei modi più diversi ma le tassonomie non potranno che rispondere a precisi e nitidi criteri il più possibile scientifici e non importa se si tratta di formaggi o della storia dell’arte. Una implicita e preziosa riflessione sul cercare sé stessi e riflettere altresì sul tempo e sullo spazio. Quattordici grandi doppie tavole nelle quali immergersi, magari con tanto di lente, un lasciarsi andare dentro le figure, un invito alla “farneticazione”, usando un termine caro a Italo Calvino. Ben sapendo che nell’ordinare vi è sempre una imprescindibile dose di soggettività e di creatività. Giacché vi è così un sommesso invito a creare altri percorsi, altri ordinamenti: dalle calzature agli insaccati, dalle scale ai funghi. Una vertigine. Io ad esempio sono affascinato dai cataloghi dei vecchi pastifici genovesi e napoletani. Bisognerà che, prima o poi, ci dedichi un articolo per Andersen… Le immagini di Packer sono raffinate e al tempo stesso rifinite, nei minimi particolari e palesano nei loro colori intensi e talora dissonanti un’aura felicemente retrò con giochi prospettici che talvolta paiono ammiccare a Escher. D’altro canto un volume così singolare, unico verrebbe da dire, risponde a un bisogno pressante e talvolta negato dell’infanzia: dare un senso al mondo. Quando da bambino i miei mi comprarono, con non lieve sacrificio, i volumi dell’enciclopedia Confalonieri de “La vita meravigliosa” anch’io, non c’è dubbio, condussi le mie personalissime e fascinose classificazioni.
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