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Michelle Cuevas
LE AVVENTURE DI JACQUES PAPIER
De Agostini
Per una storia che traccia, con ritmo e vivacità, un percorso di formazione insolito e coinvolgente. Per la voce del protagonista, capace di raccontare, con piglio ironico e argute dissertazioni, la dimensione emotiva profonda nel cammino verso l’autodeterminazione. Per una narrazione scorrevole e divertente, che corre felice lungo il confine tra realtà e immaginazione.
La recensione di Martina Russo su ANDERSEN 331 (aprile 2016):
Jacques è un amico immaginario. Che c’è di strano? Beh innanzitutto c’è il fatto che non se n’era mai accorto. Potete immaginare il trauma quando i pezzi del puzzle si compongono inesorabilmente. Certo, la vita prima di questa consapevolezza aveva i suoi alti e bassi, non a caso il primo capitolodel libro di Michelle Cuevas si intitola “Tutti odiano Jacques Papier”: a scuola non viene mai scelto per far parte della squadra di pallone, la maestra non gli cede la parola quando sa il nome delle capitali più difficili, l’autista chude la portiera dell’autobus prima che lui sia salito. Per fortuna c’è la sua gemella, Fleur, un dolce sorriso – imperturbabile – e due occhi che parlano, azzurri e verdi con fili dorati di raggi di sole “un posto dalla cui superficie ti aspetteresti di veder balzare fuori un pesciolino da un momento all’altro”.
Ma quando la verità viene a galla l’affetto infinito per la sorella non basta più: Jacques deve capire chi è, cosa vuol dire davvero essere un amico immaginario, quale sia lo scopo della sua impalpabile vita. Ecco allora intervenire gli Immaginari Anonimi, un gruppo a dir poco strambo (c’è pure un puzzolente Calzino Immaginario), ma soprattutto ecco iniziare per Jacques una nuova fase della sua vita, lontano da Fleur ma con il suo ricordo sempre ben impresso nel cuore. È così che superato il primo impatto con l’ufficio di collocamento per amici immaginari, Jacques diventa un vero professionista nel risolvere i problemi: dapprima aiuta Merla a meritarsi un cucciolo in carne ed ossa, poi riesce a far uscire il piccolo Bernie dall’anonimato in cui si è autotrincerato per paura del confronto. Ad ogni missione compiuta Jacques si sente meno invisibile, più concreto. Certo, il desiderio di tornare a casa non viene meno… In un percorso di formazione insolito e coinvolgente Michelle Cuevas regala al protagonista una favella irresistibile, forbita al punto giusto, quel tanto che basta a rendere esilarante ogni sua dissertazione. Divertente, scorrevole e leggero (ma che riserva spazio anche ad una dimensione emotiva più complessa) il romanzo è perfetto per quella fascia d’età, tra i 9 e i 12 anni, spesso trascurata dall’editoria per ragazzi.
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