Condividiamo l’appello del Forum del libro, a cui aderisce anche Andersen, per rilanciare il ruolo della lettura e delle biblioteche scolastiche. Per aderire all’appello.
Nell’ultimo anno, l’emergenza Covid-19 ha avuto conseguenze assai pesanti sul mondo della scuola. L’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata quasi unicamente su limiti e problemi della didattica a distanza di emergenza, ma non meno rilevanti sono stati i vincoli imposti alla didattica in presenza, quando è stata possibile e nelle forme in cui è stata possibile: distanziamento interpersonale, perdita della dimensione funzionale di molti ambienti scolastici, difficoltà nello svolgimento di attività di apprendimento collaborativo, limitazioni alla socialità e allo sviluppo di relazioni interpersonali. In parte per vincoli oggettivi, in parte per mancanza di formazione e competenze specifiche, abbiamo assistito in molte situazioni a un appiattimento della didattica sul modello della lezione frontale, a distanza o in presenza.
Inoltre, anche nella situazione precedente l’emergenza Covid-19, il sistema formativo italiano non sembra aver considerato in termini adeguati il tema dell’emergenza lettura, competenza evidentemente trasversale che vede le nostre studentesse e i nostri studenti in preoccupante ritardo rispetto alle medie europee. Nell’affrontare tale tema, molti paesi europei hanno provveduto con azioni nazionali di vasta portata, capaci di ridurre in modo rilevante il gap che li vedeva in difficoltà.
La pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione. Osserva Save the children:
“Siamo di fronte al rischio concreto di un forte aumento della povertà educativa, già tanto presente oggi nel nostro Paese. Oltre alla perdita di apprendimento, il mancato accesso alla didattica per i bambini e gli adolescenti che vivono nei contesti più svantaggiati si può tradurre nella perdita di motivazione e nell’aumento della dispersione scolastica”.
È pertanto importantissimo riportare la lettura al centro della riflessione e della pratica didattica, proprio ora che la scuola è chiamata a un’azione straordinaria di recupero: recupero della dispersione, dell’inclusività dell’azione educativa, di conoscenze e competenze in parte sacrificate, ma anche di pratiche didattiche e di apprendimento più ricche e differenziate, capaci di restituire motivazione e partecipazione.
La biblioteca scolastica: centro culturale e spazio laboratoriale
Strumento fondamentale per questa azione è la biblioteca scolastica, pensata come centro culturale e spazio trasversale di servizi e attività attento anche alle esigenze di approfondimento degli interessi di studentesse e studenti. Ormai da anni, i firmatari di questo appello ne sollecitano il pieno riconoscimento, considerandola l’ambiente laboratoriale ideale per integrare informazione tradizionale e digitale e per lavorare non solo sulla promozione della lettura ma anche sulle competenze legate alla ricerca, selezione, comprensione, valutazione, produzione di contenuti informativi validati e di qualità. Si tratta di un lavoro da svolgere seguendo l’esempio delle migliori pratiche europee e internazionali, che vedono nella biblioteca scolastica uno degli strumenti principali per favorire un apprendimento ricco e partecipativo e una differenziazione delle esperienze e delle pratiche formative.
L’Italia è in questo campo molto in ritardo: è uno dei pochi paesi europei in cui la disponibilità di biblioteche scolastiche attive e funzionanti è l’eccezione e non la regola, in cui non esiste la figura professionale del bibliotecario-documentalista scolastico, in cui non esistono previsioni ordinarie di bilancio per la costituzione e il buon funzionamento delle biblioteche scolastiche, in cui addirittura non esiste un ufficio ministeriale specificamente preposto a seguire questo ambito e la tematica della lettura a scuola in modo coordinato.
Anche in questo caso, la pandemia ha aggravato la situazione: nonostante le assicurazioni date all’inizio dell’emergenza, in molte situazioni le biblioteche scolastiche – viste solo come ‘stanza dei libri’ e non come insieme differenziato di servizi – sono state chiuse e smantellate per far posto alle aule del distanziamento (e a volte addirittura adibite a magazzino per sedie e banchi rimossi dalle aule).
LEGGI ANCHE: I libri in aula al tempo del virus
Solo in qualche caso fortunato ci si è resi conto dell’enorme potenziale che le biblioteche scolastiche potevano avere anche durante l’emergenza, come strumento di inclusione, di prestito dei dispositivi alle studentesse e agli studenti più svantaggiati, di organizzazione di attività on-line più varie e differenziate, meno vincolate ai confini dei gruppi classe e della didattica disciplinare, e più direttamente legate all’approfondimento degli interessi, alla partecipazione, alla motivazione. Dove lo si è capito, dove si è vista la biblioteca scolastica come centro di servizi (anche on-line) e non solo come spazio fisico da sfruttare, la difficile situazione creata dalla pandemia è stata affrontata assai meglio, con una didattica di emergenza più inclusiva e partecipata.
I limiti metodologici della didattica di emergenza sono stati dunque accentuati dall’incapacità del nostro sistema formativo di riconoscere l’importanza di una differenziazione degli ambienti di apprendimento, fisici e virtuali, e del ruolo che le biblioteche scolastiche hanno al riguardo.
Se vogliamo che la ripresa sia occasione per una crescita della qualità, della capacità di inclusione, dell’efficacia del nostro sistema formativo, questi limiti devono essere superati. Le biblioteche scolastiche chiuse nell’emergenza devono essere riaperte, la presenza di una biblioteca scolastica innovativa e funzionante deve essere la regola e non l’eccezione in tutti gli ordini e gradi scolastici – tenendo presente che si tratta di ambienti di apprendimento essenziali non solo per gli studi umanistici, ma anche per quelli tecnici e scientifici – e un’attenzione specifica deve finalmente essere rivolta al loro finanziamento ordinario, alle competenze professionali di chi se ne occupa, al loro ruolo nelle pratiche formative e di apprendimento.
Cinque provvedimenti per ripartire innovando
Per questo, i firmatari di questo appello chiedono che le misure legate a ripresa e rilancio della scuola dopo l’emergenza prevedano cinque provvedimenti specifici, peraltro perfettamente coerenti con il ruolo attribuito alle biblioteche scolastiche nella nuova legge sul libro e la lettura (legge 15 del 13 febbraio 2020):
● costituzione presso il Ministero dell’Istruzione, eventualmente in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura, di un ufficio biblioteche scolastiche e lettura a scuola, che possa seguire e monitorare con la necessaria continuità le attività in questo campo;
● impegno effettivo dei 2 milioni di euro già previsti dall’art. 5, comma 4 della legge sul libro e la lettura per la formazione dei referenti delle biblioteche scolastiche (1 milione per il 2020, 1 milione per il 2021), che non risultano ad oggi né impegnati né spesi;
● attuazione dell’art. 5, comma 2 della stessa legge, che prevede l’individuazione attraverso appositi bandi, per ogni rete di ambito, della scuola polo per il servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado. Anche in questo caso, la norma risulta a oggi inattuata.
● finanziamento di un bando dedicato alla costituzione, alla ricostituzione (dove necessario a seguito delle chiusure nel periodo dell’emergenza) e al funzionamento di biblioteche scolastiche innovative, in continuità con quanto fatto attraverso l’ormai lontana Azione #24 del Piano Nazionale Scuola Digitale e per un importo almeno pari a quello di tale azione;
● riconoscimento del ruolo organizzativo svolto dal referente di biblioteca, che dovrebbe far parte del team dell’innovazione presente in ogni scuola e potrebbe essere istituzionalizzato facendo riferimento al modello di altre figure già esistenti, come l’animatore digitale o il referente per l’educazione civica.
Si tratta di misure minimali ma importanti, anche come premessa a un auspicabile piano di diffusione capillare delle biblioteche scolastiche; misure che darebbero un primo segnale di attenzione verso la lettura e verso uno strumento essenziale per il buon funzionamento delle nostre scuole, fortemente penalizzato nel periodo dell’emergenza Covid-19.
Se non ora, quando?
Aderiscono all’appello: Ibby Italia; AIB – Associazione italiana biblioteche; ALI – Associazione librai italiani; ALIR – Associazione librerie indipendenti ragazzi; Presìdi del libro; MCE – Movimento di cooperazione educativa; Amnesty International Italia; Save the children Italia; CLEIO – Circuito librerie indipendenti e organizzate; CRBS – Coordinamento reti biblioteche scolastiche; GRIBS – Gruppo ricerca biblioteche scolastiche; CESP – Centro studi scuola pubblica;
Andersen – Il mensile di letteratura e illustrazione, Editoriale Scienza, Lapis, Movimento Europeo in Italia, Rete delle Reti, Settenove, Sinnos, Società Italiana Letterate, Terre di Mezzo
Roberto Anglisani, Ernesto Auci, Simona Baldelli, Marco Baliani, Marco Balzano, Alessandro Barbero, Claudio Bocci, Carlo Borgomeo, Massimo Bray, Luciano Canfora, Rocco Cangelosi, Ugo Cardinale, Alessandra Carini, Marco Cecchini, Innocenzo Cipolletta, Gilberto Corbellini, Lella Costa, Paolo D’Achille, Ferruccio De Bortoli, Maurizio De Giovanni, Ermanno Detti, Paolo Di Paolo, Elvira Federici, Carlo Feltrinelli, Maurizio Ferraris, Sandro Ferri, Antonio Franchini, Gianpaolo Galli, Fabio Geda, Elio Germano, Cristiana Giacometti, Fabrizio Gifuni, Paolo Giordano, Claudia Giudici, Paolo Giulierini, Riccardo Guido, Riccardo Iacona, Maria José Vitorino, Nicola Lagioia, Rita Librandi, Luigi Lo Cascio, Martino Lo Cascio, Canio Loguercio, Marco Mancini, Marta Marchi, Susanna Marietti, Beatrice Masini, Melania Mazzucco, Maurizio Melani, Guido Melis, Alberto Melloni, Enrica Melossi, Marcello Messori, Eros Miari, Laura Mirikian, Michela Monferrini, Daniele Movarelli, Ferdinando Nelli Feroci, Sandra Ozzola, Marco Paci, Mario Panizza, Roberto Parmeggiani, Costanza Pera, Riccardo Perissich, Silvio Perrella, Carlo Petrini, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Patrizia Rinaldi, Marco Rossi Doria, Francesco Sabatini, Vincenzo Santoro, Chiara Saraceno, Barbara Schiaffino, Luca Serianni, Fabio Stassi, Benedetta Tobagi, Salvatore Toriello, Cristina Trucco, Nicla Vassallo, Mariapia Veladiano, Vincenzo Visco, Gustavo Zagrebelski, Tullio Zini, Gabriela Zucchini
Sostieni la rivista Andersen: sottoscrivi o rinnova un abbonamento.