Domenica 20 novembre – Questa settimana è stata presentata a Roma la XIII edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia di Save the Children, che per il 2022 sceglie di fotografare lo stato di salute dei bambini con particolare attenzione alle conseguenze della pandemia sul benessere dell’infanzia, partendo dai primi mille giorni fino ad arrivare agli anni dell’adolescenza. “C’è bisogno di agire” sottolinea Antonella Inverno, responsabile delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza di Save the Children Italia. “L’Atlante ci ha ricordato l’impatto della povertà sulla salute dell’infanzia, che cosa vuol dire per un bambino vivere in un territorio inquinato o in una casa sovraffollata, che cosa vuol dire stare male per un adolescente e non sapere dove rivolgersi.”

“Il motivo per cui il nostro Paese non cresce a livello demografico” sottolinea Claudio Tesauro, presidente di Save the Children Italia, “è tra le pagine di questo Atlante. La mancata capacità di assistere i ragazzi nella crescita è un forte disincentivo a mettere al mondo bambini.”

Di cosa ci sarebbe bisogno? Tra i tanti elementi messi in luce dell’Atlante, la curatrice Cristiana Pulcinelli, nel suo intervento durante la presentazione del volume, sottolinea la centralità dei servizi territoriali: “Si sono prosciugati negli anni, e invece sarebbero quelli più utili per rispondere alle esigenze dei ragazzi. È la rete e la comunità che cura, e il lavoro comincia nelle scuole. Dove si può chiedere ai ragazzi quando è morto Napoleone, ma bisogna porre anche un’altra domanda fondamentale: come stai?”

L’Atlante – suddiviso in sei capitoli – ospita grafici, analisi e approfondimenti, ma getta anche uno sguardo sulla letteratura per l’infanzia, attraverso le pagine a cura di Andersen, dove troverete un approfondimento di Anselmo Roveda e una bibliografia a cura di Martina Russo.

È possibile acquistare l’Atlante dell’Infanzia a Rischio in Italia in libreria oppure sfogliarlo integralmente online in formato pdf.

Il progetto Atlante dell’Infanzia a rischio, curato per dieci anni da Giulio Cederna, poi da Vichi de Marchi e quest’anno da Cristiana Pulcinelli e Diletta Pistono, ha ricevuto nel 2018 il Premio Andersen ai Protagonisti della Cultura per l’infanzia.