Martedì 30 ottobre – La giovane promessa del fumetto francese Jérémie Moreau, che si è innamorato della nona arte partecipando già da bambino a un concorso del Festival d’Angoulême, è tra gli ospiti della prossima edizione del Lucca Comics and Games, dove incontrerà il pubblico domenica 3 novembre (ore 18).
LEGGI ANCHE: Lucca Comics and Games e Premio Guinigi 2018
A lui è inoltre dedicata una mostra a Palazzo Ducale, con tanto di visori virtuali per entrare nel suo studio di artista, vederlo all’opera e scoprirne gli inediti. Venerdì 2 novembre (ore 18) sarà possibile visitare l’esposizione in compagnia dell’autore (non è necessaria la prenotazione).
Titolo che ha vinto il Fauve D’Or nel 2018 al Festival d’Angoulême, portato in Italia da Tunué nella traduzione di Stefano Andrea Cresti, La saga di Grimr vede Jérémie Moreau come autore completo, al contrario di quanto accadeva in altri fumetti, a partire da La scimmia di Hartlepool (menzione speciale al Gran Guinigi nel 2015). “Quando lavori in coppia puoi confrontarti, ma sei sottoposto a dei vincoli” racconta l’autore ad Andersen. “Quando realizzi una storia da solo hai libertà assoluta, ma i momenti di difficoltà li affronti da solo.”
La saga di Grimr è un fumetto cupo e intenso, dove si celebra la natura selvaggia di un’Islanda dall’atmosfera primordiale, quasi co-protagonista delle vicende accanto al giovane Grimr, rimasto orfano in seguito a una catastrofe naturale. L’isola è narrata in tavole senza parole, dove è il colore a dettare il ritmo e l’emozione. “Ho scelto l’Islanda come ambientazione del mio fumetto” racconta Moreau, “quando sono venuto a conoscenza della grande eruzione vulcanica di Laki nel 1783. E ho scoperto questa storia leggendo il romanzo di Haldor Laxnessm The Icelandic Bell.
“L’Islanda è sublime e la bellezza dei paesaggi ha dato una forte impronta a tutto il fumetto, portandomi a scegliere un approccio quanto più materico possibile, attraverso l’uso del colore diretto e dell’acquarello. Per ogni storia sento il bisogno di uno stile grafico differente: la scelta dell’Islanda e il personaggio di Grimr mi hanno spinto in questa direzione.”
La saga di Grimr è anche una riflessione sul nostro stare al mondo, su ciò che lasciamo dietro di noi quando moriamo, sul confine tra umanità e natura. “Era da molto tempo che desideravo scrivere una storia che ruotasse intorno al topos del conflitto” racconta Moreau, “così ho creato un personaggio orfano in un Paese dove, per definirsi, bisogna affermarsi con un lignaggio genealogico.”