Un concorso letterario rivolto alla scuola dell’infanzia e alla primaria: Il Paese delle Fiabe, promosso dal Comune di Serra Riccò in collaborazione con Andersen e giunto alla sua settima edizione, nasce per valorizzare l’opera di Beatrice Solinas Donghi attraverso la scrittura collettiva, intrecciando i temi del fiabesco secondo la lezione della scrittrice. Ma come si scrive una fiaba tutti insieme? Per gli insegnanti che hanno iscritto la propria classe, o intendono farlo (scadenza 31 gennaio – consegna elaborati 4 marzo), mercoledì 9 febbraio (17-19) è in programma un webinar gratuito con lo scrittore Luigi Dal Cin, ospite d’onore dell’edizione di quest’anno con la fiaba Il Meraviglioso Museo delle Meraviglie che fornirà lo spunto per gli incatenamenti delle fiabe che dovranno scrivere le classi. Per partecipare scrivere a [email protected]
Le tecniche dell’invenzione narrativa – seminario di Luigi Dal Cin
Si può insegnare ai nostri alunni a costruire una storia? È possibile insegnare l’invenzione? Spesso ci si butta a scrivere quando in testa c’è solo il seme della storia, l’ispirazione iniziale, un semplice spunto: capita ai nostri alunni, ad esempio, appena forniamo loro il titolo del compito da svolgere. Ma un seme, per sua stessa natura, va seminato, coltivato, fatto germogliare. Il frutto si coglie solo quando è maturo. All’inizio, nella nostra mente, c’è appena una scintilla. Che brilla in modo straordinario, è vero, ma non è ancora una storia completa, bella e pronta per essere scritta. E se si comincia a scrivere prima che l’invenzione sia matura, il guaio è fatto: quei solchi sulla carta, che ci sono costati tempo ed energia, non vorranno più essere cancellati. Non si potrà più re–immaginare. E se l’invenzione non era ancora matura, il testo resterà incompleto, perché frutto di un’invenzione incompleta.
Ma allora dove nascono le storie? Inventare deriva dal latino invenire che può essere tradotto con ‘andare trovando’. Già dalla stessa etimologia emerge quanto l’invenzione sia un misto di fantasia e di metodo, di evento accidentale (il trovare) e di azione volontaria (l’andare). E trattandosi, almeno in parte, di un atto volontario, allora l’invenzione si può esercitare. Più precisamente: ci sono alcune azioni dell’invenzione che si possono agire volontariamente e nelle quali, esercitandosi, si possono sviluppare delle abilità. Inoltre, se l’invenzione narrativa si può esercitare allora – e questo lo vedremo insieme – si può anche insegnare.
Ricordiamo che l’iscrizione al webinar e al concorso (da effettuare entro il 18 febbraio) sono gratuite: gli elaborati andranno consegnati entro il 21 marzo.
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