Editoriale

– 36! Edizioni del Premio Andersen. 36! ‘E castagnelle, le nacchere, risponderebbero i cultori della Smorfia napoletana; a rappresentare lo scarico della tensione, l’auspicio del divertimento e della convivialità festosa, la capacità di raccontare e comunicare con gli altri. Ecco, a questo giro la smorfia è calzante. La tensione di preparare al meglio il nostro annuale appuntamento fugge via nella festa di accogliervi – anche a distanza, attraverso queste pagine -, nel raccontarvi tutti i vincitori del Premio Andersen 2017. Siamo sempre orgogliosi di questo nostro Premio indipendente e libero, ma quest’anno l’infilata di libri, autori e personalità che incontrerete a Genova ci fanno, se possibile, ancora più orgogliosi. Nomi nuovi e belli, giovani e emergenti, di respiro internazionale anche quando italiani, a fianco di nomi perduranti e importanti, a dare il segno della continuità e della vitalità della cultura per l’infanzia italiana: Mino Milani, Attilio, Francesco Tonucci. Tre giovanotti capaci di interpretare il nostro tempo. Li scoprirete, insieme a tutte e a tutti gli altri nella pagine che seguono. A fare da cornice alla manifestazione, e al complesso della comunicazione collegata, c’è il disegno di una Genova vivace e fiabesca; è opera di Enrico Macchiavello. Nei suoi biancoenero tondi e divertenti, contrappuntati dal rosso Andersen, sta quell’energia che vorremmo in questa città. Noi, con le nostre solite gioiose fatiche, ci proviamo ogni giorno e ogni anno; proviamo – anche grazie al calendario di appuntamenti e di eventi collaterali al Premio, dedicati ai più giovani e alle loro famiglie – a fare di Genova una delle capi- tali della cultura e del libro per l’infanzia.
Barbara Schiaffino