L’ultimo cacciatore di Davide Morosinotto – ill. Fabio Visintin, Mondadori
Un’estate da morire di Lois Lowry – trad. Enrico Santachiara, 21lettere
Tutto daccapo di A-Dziko Simba Gegele – trad. Raffaella Belletti, Atmosphere Libri
Fino al punto di rottura
È il filo rosso dell’autodeterminazione a unire queste tre storie di adolescenza. Un’autodeterminazione che passa anche dal dramma, senza nulla tacere. Roqi (ne L’ultimo cacciatore di Davide Morosinotto, edito da Mondadori) scopre il proprio talento e, proprio allora, il suo mondo cambia completamente, si distrugge e riparte da zero, con la sola consolazione di essere insieme ai cinque compagni di sempre. In un’epoca preistorica feroce e violenta le insidie sono però tantissime e le alleanze vacillano fino a raggiungere il punto di rottura. Anche Meg – protagonista del romanzo di Lois Lowry Un’estate da morire – è costretta a crescere in fretta in un’estate che sovverte completamente la sua quotidianità. Dapprima deve affrontare un trasloco, poi la malattia della sorella, da sempre modello di bellezza, disciplina e ordine. Al centro le relazioni, familiari e non solo, che vanno a costruire quella rete di affetti che si tende, nel momento del bisogno.
Una rete che il protagonista quasi tredicenne di Tutto daccapo di A-Dziko Simba Gegele (edito da Atmosphere) non sente sempre di avere: lui, impulsivo in questa età di confine, si sente diverso da tutti i suoi familiari, schiacciato dall’imprendibile autorità paterna e dalle marachelle di una sorellina combinaguai. Certo, c’è la mamma, sempre comprensiva sebbene non troppo indulgente, ma la sensazione di fondo è di perenne conflitto tra i propri desideri e quello che gli altri desiderano imporgli. Dopo ogni salita, però, non mancano le discese, specialmente nel sobborgo giamaicano che percorre in lungo e in largo in bicicletta, abbracciando il vento e la splendida sensazione di essere se stesso, anche solo per un minuto.
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