Miglior libro fatto ad arte Premio Andersen 2016

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Cinzia Ghigliano
LEI. VIVIAN MAIER
Orecchio Acerbo

Per l’intensa e raffinata bellezza delle illustrazioni. Per la loro capacità evocativa che da voce al singolare lavoro di questa misconosciuta fotografa. Per l’indubbia originalità di una soluzione narrativa che ci restituisce appieno il talento di una grande illustratrice e disegnatrice di fumetti.

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giovedì 26 maggio, ore 16.45

Maddalena52 e Teatro Altrove
SULLE TRACCE DI UNA FOTOGRAFA MISTERIOSA | lettura e laboratorio per bambini con Daniela Carucci e Ilaria Sechi in occasione del Premio Andersen 2016 al libro “Lei. Vivian Maier” di Cinzia Ghigliano (Orecchio Acerbo) in mostra al Teatro Altrove dal 26 maggio al 2 giugno.
Un’occasione per scoprire la storia di una fotografa di strada americana che ha raccontato la sua epoca con la sua inseparabile Rolleiflex: dopo la lettura del libro a lei dedicato, un laboratorio farà entrare i bambini a contatto delle tecniche e i segreti della fotografia di un tempo.
Età consigliata 7/10 anni; posti limitati; ingresso gratuito, su prenotazione: [email protected]
In collaborazione con Maddalena52 spazio e biblioteca di quartiere, Altrove-Teatro della Maddalena, Laboratorio Probabile Bellamy, Pa50l, Orecchio Acerbo editore

La recensione di Walter Fochesato su ANDERSEN 332 (maggio 2016)
Poco o tanto che sia il nome di Vivian Maier è diventato celebre nel volgere di pochi anni. Nata a New York nel 1926 e morta a Chicago nel 2009, bambinaia di professione, con unica grande passione nella vita, la fotografia. Accompagnata costantemente da una Rolleiflex la Maier scattò più di centomila foto che sono state fortuitamente e fortunosamente riscoperte, due anni prima della morte e a sua insaputa. Qualcuno, poi, lo ha accostato a quello di Emily Dickinson che per buona parte della sua vita scrisse centinaia e centinaia di poesie, mai pubblicate e ritrovate dalla sorella soltanto dopo la sua scomparsa. Ma mentre la Dickinson si “murò” nella sua camera per non uscirne più, Vivian amava la vita en plein air e amava coglierla nelle piccole cose di una quotidianità che diventa metaforizzazione del mondo “grande e terribile”, per dirla con Gramsci. Vi sono autoritratti e, in particolare, scene di strada: a New York, a Chicago, in Francia e poi nel corso di un lungo viaggio per il mondo. Acuta, sincera, amante dell’infanzia e della libertà, bizzarra ha attraversato con caparbia leggerezza il ‘900, regalandocene immagini precise e al tempo stesso ineffabili. Ora giunge questo splendido albo scritto e illustrato da Cinzia Ghigliano, una delle voci più alte del fumetto e dell’illustrazione italiane. Libera di esprimere il suo talento e la sua sensibilità, senza dover sottostare a condizionamenti editoriali, ritorna per certi versi alla misura del balloon con le storie, al femminile, di personaggi quali Lea Martelli, Isolina, Solange. Qui esplora tutte le tonalità di un mondo in grigio regalandoci un ritratto nitido e affettuoso della enigmatica “tata”. Le sue tavole, non di rado, si rifanno alle foto della Maier ma sono opera di assoluta ed emozionata reinterpretazione e (ri)creazione. La pennellata morbida e attenta, corposa ed evocativa ci rende alla perfezione il senso di una avventura umana sospesa nel tempo, di un irriducibile e singolare amore per la libertà. Talché aleggia, irrisolta la domanda per chi e perché Maier guardava e quindi registrava la vita? “Usava limone e aceto per lavarsi i capelli, portava camicie da uomo, imprecava in francese, conosceva a memoria tutti i racconti di O.Henry”. E questo ce la dice già lunga.

Tutti i vincitori della trentacinquesima edizione

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