Lunedì 8 marzo – Oggi è la Giornata Internazionale della Donna. Ma non solo: l’8 marzo 2021 ricorrono anche i 110 anni dalla prima ricorrenza e 75 anni da quando, nel 1946, furono distribuite le mimose alle donne che votavano per la prima volta. A raccontare tutto questo alle bambine di oggi arriva un albo pubblicato da Carthusia: Mimosa in fuga di Serena Ballista, illustrato da Paola Formica (è sua l’immagine che apre questo articolo), storia del fiore Mimì e del suo incontro con una bambina, a cui racconta di essere un simbolo.
Il libro è dedicato a tutte le bambine che avranno il coraggio e la forza di lottare per ciò in cui credono e a tutti i bambini che avranno la sensibilità di riconoscere e sostenere questo slancio. Per loro abbiamo selezionato cinque ritratti di donne che hanno combattuto per essere se stesse:
Alfonsina corre di Joan Negrescolor (Terre di Mezzo) è la storia vera di Alfonsina Strada, narrata con un testo molto sintetico e grandi tavole illustrate con una limitata palette di colori. Una bambina riceve per il suo decimo compleanno una bicicletta molto più grande di lei e scopre di voler essere libera.
Doppio passo di Alice Keller, illustrato da Veronica Truttero (Sinnos) è un titolo a metà tra narrativa e fumetto, ispirato alla vita di Lilian Parr, giovane calciatrice che ha realizzato oltre 1000 reti.
La straordinaria vita di Beatrix Potter di Linda Elovitz Marshall, ill. di Ilaria Urbinati (Giralangolo) è un albo illustrato che ripercorre la biografia di una grande autrice per l’infanzia, ma che allo stesso tempo racconta la difficoltà delle donne ad affermarsi nel mondo del lavoro (in particolare in ambito scientifico).
Il vestito dei sogni di Rose di Katherine Woodfine (Sinnos) è la storia di Rose Bertin, sarta personale di Maria Antonietta e stilista ante litteram. Un racconto per primi lettori che narra i sogni di una bambina, realizzati con impegno, talento e costanza.
Voglio votare anch’io di Valentina Cavallaro (ill. Roberta Bordone, Battello a Vapore) si apre con queste parole: Ho capito che le parole possono cambiare il mondo prima ancora di imparare a leggere e scrivere. A pronunciarle è Sally Bennet, orfana, che si unisce al movimento delle suffragette.
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