Eccoci in primavera. La stagione che aspettiamo ogni anno per darci appuntamento alla Bologna Children’s Book Fair. Quest’anno non sarà così. La Fiera – così come pressoché ogni appuntamento pubblico programmato in questa stagione, e ormai nella maggior parte del mondo – ha dovuto annullare l’edizione 2020. Il mondo, non solo l’Italia, è nel pieno dell’emergenza determinata dalla diffusione del virus (SARS-CoV-2) responsabile della malattia respiratoria COVID-19.
Non è più solo l’irresponsabile infodemia ad inquietarci; ora inquieta, tutte e tutti, anche la pericolosità sociale oltreché sanitaria del virus. Unico contrasto possibile per non far collassare i sistemi sanitari mettendo a rischio le fasce più fragili della popolazione è il distanziamento sociale; a mali estremi, estremi rimedi. Rimedi che hanno profondamente cambiato la vita di queste settimane: scuole di ogni ordine e grado chiuse; attività commerciali aperte solo se ritenute essenziali; attività distributive e produttive ridotte, così come la mobilità; restringimento delle libertà individuali con sortite dal proprio domicilio consentite solo per situazioni di reale necessità. Misure necessarie. Misure stravolgenti che speriamo funzionino presto, prestissimo.
Confidiamo però che le misure siano solo stravolgenti e non travolgenti; che stravolgano le nostre quotidianità il tempo necessario, ma non travolgano, con l’imposto (e, ripetiamo, necessario) stop delle attività, la filiera del libro. Oggi – mentre scrivo, alla metà di marzo – le biblioteche e le librerie sono chiuse, la distribuzione e l’editoria rallentano, con novità annunciate e ora slittate. Sono tempi duri, che si faranno sentire oltre l’emergenza.
Ci faremo forza. Ritorneremo a incontrarci, ad abbracciarci, a baciarci. Lo faremo più intensamente di prima, perché sapremo quanto costa quell’assenza.
Per parte nostra stiamo realizzando – con questo che avete tra le mani e con il prossimo – numeri che vogliamo non solo eccezionali, per l’inatteso doloroso momento, ma anche speciali, vivaci, capaci di tenerci in collegamento.
Certo, qualcosa è cambiato: lo speciale Bologna previsto per questo numero è slittato a maggio; l’atteso annuncio dei finalisti del Premio Andersen, in assenza dell’occasione della fiera, pure, ma sarà dato a breve seppure in modo, giocoforza, non consueto; le stesse date del Premio, per ora ancora programmate a fine maggio, restano da annunciare per poter seguire correttamente l’andamento dell’emergenza e delle disposizioni relative. A questo proposito, per tutti gli aggiornamenti in corso d’opera, vi invitiamo a seguire il sito e i social di Andersen.
Qualcosa però non è cambiato: la passione con la quale ogni mese, pure in questi tempi faticosissimi, noi confezioniamo la rivista e voi la seguite.
Aiutateci a continuare con la stessa forza e puntualità, sostenete Andersen; partiremo con iniziative speciali e una campagna di abbonamenti: aiutateci ad arrivare là dove non siamo, parlatene a colleghe e colleghi, ad amiche e amici.
Andrà tutto bene!
Barbara Schiaffino
IN QUESTO NUMERO
– Editoriale di Barbara Schiaffino
– Illustratore di copertina: Emanuele Bertossi di Anselmo Roveda
Dalla grafica alla scultura, passando dall’illustrazione, la ricerca di un artista artigiano
– Anno Rodariano/ Rodari e Munari di Walter Fochesato
L’incontro, artistico e umano, tra due intellettuali del Novecento
– Audiolibri/ In ascolto di Martina Russo
Audiolibri e podcast per giovani lettori
– Pinocchio. Predestinato all’espatrio di Lorenzo Luatti
Cosa c’entra Pinocchio con l’emigrazione?
– Etciù! Libri, raffreddori e starnuti di Anselmo Roveda
– L’amore ai tempi del Corona. Lezioni sul sofà di Matteo Corradini
– Passione poetica, su Pietro Formentini di Mariapia De Conto
– Si può insegnare l’empatia? di Germana Paraboschi
Leggere (e scrivere) emozioni
– Notiziario
– Scaffale
– Vetrina/ Ventotto recensioni delle ultime novità editoriali
In via del tutto eccezionale il numero di aprile arriverà anche in formato digitale e sarà disponibile gratuitamente per coloro che ricevono la nostra newsletter.
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