Il nostro viaggio in Slovenia è iniziato a ottobre, con la Fiera di Francoforte. Anzi, un po’ prima, quando, saputo che questo sarebbe stato il paese ospite tanto della manifestazione tedesca quanto di quella bolognese, abbiamo voluto scoprire qualcosa di più della sua letteratura, nello specifico, ovviamente, quella rivolta a bambini e ragazzi. È lì che abbiamo incontrato Ana Zavadlav e che abbiamo avuto modo di approfondire la nostra conoscenza del panorama editoriale sloveno, fatto di circa duemila novità l’anno per ragazzi, di cui un buon quaranta per cento originale e il resto tradotto principalmente dall’inglese (l’italiano si piazza al quarto posto tra le lingue tradotte), con una prevalenza di albi illustrati. Un panorama vivace, che, a dispetto della storia di un paese che ingenuamente si potrebbe definire giovane e di un territorio poco esteso, mostra un intenso fermento e un’apertura notevole al resto d’Europa. Ne abbiamo voluto dare un assaggio con un monografico dedicato, attraverso lo sguardo dei suoi illustratori (Ana Zavadlav in primis, che firma la copertina), scrittori (con un’intervista al candidato all’ALMA Peter Svetina) e professionisti, ma anche di editori italiani che ben ne conoscono la produzione. L’articolo di Walter Fochesato, dedicato all’illustratrice di copertina Ada Zavadlav e alla sua ricerca artistica all’insegna di una precisa e trepida cordialità capace di evocare con controllata sobrietà le piccole cose di tutti i giorni, è pubblicato su Andersen n. 410 – marzo 2024. Sostieni la rivista Andersen e abbonati ora!
Una piccola villa immersa nel verde chiusa da un alto muro di cinta e, forse, par quasi di vedere “in cima cocci aguzzi di bottiglia”, di montaliana memoria. E a un “meriggiare pallido e assorto” mi rimanda per certi versi tutta l’immagine. Un concerto di verdi che improvvisamente si illumina di un blu audace e forte chiamato a mostrare alberi spogli, contro un cielo color panna. La matita par quasi sparire per dar corpo e calore a un tratto deciso e nervoso di pacata intensità (se mi si passa l’ossimoro). Il nostro bambino dagli immancabili tre ciuffi sta sulla soglia mentre una piccola porta si va aprendo e una bimba compare sull’uscio. Possiamo già immaginarci ore di corse e torte, di giochi e complicità. Un’immagine silente capace di spalancarci un piccolo mondo di affettuosa rappresentazione di quotidianità infantile. Par quasi che l’autrice abbia pescato dalla sua memoria qualche prezioso e grato frammento autobiografico.
D’altro canto tutto il lavoro di Zavadlav (candidata all’Astrid Lindgren Memorial Award 2023 e 2024) è all’insegna di una precisa e trepida cordialità capace di evocare con controllata sobrietà le piccole cose di tutti giorni. Un segno semplice e pacato, immediatamente comprensibile, tradizionale in apparenza e che a me risulta quanto mai piacevole e congeniale. Forse, ed è un elogio, converrebbe chiamarlo senza tempo. Capace di tenere insieme elementi che rimandano alla tradizione mitteleuropea e a certe preziose, innovative esperienze dell’illustrazione americana della seconda metà del “secolo breve”. Talché mi par di cogliere alcune non casuali consonanze con l’impagabile lezione di Alice e Martin Provensen. Riconoscibile ma al tempo stesso pronto a declinarsi in accenti diversi per seguire e sottolineare gli umori e le esigenze del testo. Il colore è caldo e vivissimo con una tavolozza nitida e ricca capace di cogliere e rendere sulla pagina le sottili variazioni delle ore e delle stagioni. Basti vedere l’incedere vaporoso dell’autunno in Medved in kobluk di Anja Stefan.
Della stessa autrice ho visto Misji zenin, incantevole piccola storia di topini antropomorfizzati dove affascina la superba e cordiale bellezza di un grande gatto. Colgo nel lavoro di Zavadlav un preciso e sommesso ritmo narrativo capace di affermarsi anche in due raccolte di versi (Kdo je bil tu?, di Barbara Gregoric Gorenc e Fantek in duncka, di Blaz Lugan) nelle quali è più difficile stabilire un rapporto con i testi e, al tempo stesso, mantenere un tono costante. Qui trovo, nelle svelte e garbate figurine che popolano le pagine, una particolare luminosità, una colloquiale serenità fatta di sorrisi, di piccole gioie, di lievi invenzioni, di affetti, di scoperte del mondo.
Del tutto diversi, ma è soltanto una prima impressione, sono i disegni al tratto per due opere (Jez in samotni obcutek e Cricek in temacni obcutek) di un autore ben noto anche nel nostro paese: si tratta dell’olandese Toon Tellegen, basti pensare al suo Lettere dello scoiattolo alla formica. Qui il segno di Zavadlav mostra una sintetica incisività e una non comune espressività. Sono svelti interventi, piccole figure a bordo pagina, appunti o schizzi che paiono rimandare, con indubbia forza narrativa, a un carnet de voyage. Una poetica sobrietà di mezzi che si esprime con una variegata eleganza e ricchezza di toni e occasioni. Prevalgono tenerezza e ironia, un tratto morbido, quasi vellutato nel gioco delle ombre. E mi avvio a chiudere con l’ancor recente e impegnativa esperienza compiuta con le Fiabe italiane di Italo Calvino. Un approccio nuovo e coraggioso poiché Zavadlav ha scelto di privilegiare gli spazi, i paesaggi entro i quali i personaggi agiscono. Non si troveranno perciò principesse o orchi, contadinotte o reucci, streghe e mercanti e via elencando ma boschi, radure, palazzi, giardini, le rive di uno stagno o i bordi di un corso d’acqua. La figura umana non compare, tutt’al più troveremo diafane, enigmatiche figure femminili, quasi apparizioni di ectoplasmi. Una soppesata vaghezza che, in ultima istanza, lascia al lettore il compito di muoversi, passo dopo passo, fra i sentieri e i viottoli, le radure e le acque alla ricerca degli incanti e degli incantesimi del fiabesco e del meraviglioso. Con la consapevolezza che “le fiabe sono vere”.
Biografia: Ana Zavadlav è una pittrice e illustratrice slovena, diplomata all’Accademia di Belle Arti e Design di Lubiana dove ha continuato i suoi studi con una specializzazione in arti grafiche. Dal 2002 si occupa principalmente di editoria per l’infanzia, illustrando numerosi libri per bambini e ragazzi. Molti dei suoi disegni sono inoltre pubblicati regolarmente sulle riviste di settore «Ciciban» e «Cicido». Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e collettive: tra queste, le sue illustrazioni per il libro di Toon Tellegen The Healing of The Cricket sono state esposte alla Bologna Children’s Book Fair. Qui ha presentato alcuni dei suoi lavori per Le Fiabe italiane di Calvino in occasione del concorso Eccellenza Italiana: Illustrazioni per Italo Calvino. Le illustrazioni sono poi confluite nella traduzione slovena dell’opera calviniana pubblicata nel 2022 da Mladinska knjiga. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui il Levstik Award, è entrata nell’IBBY Honour List e ed è stata candidata all’Astrid Lindgren Memorial Award nel 2023 e 2024.
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