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Leggere ad alta voce: buone pratiche per il coinvolgimento di Rosa Cambara

L’articolo di Rosa Cambara, dedicato alle buone pratiche della lettura ad alta voce, è stato pubblicato su Andersen n.420 – marzo 2025. Sostieni Andersen e abbonati ora!

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso della lettura ad alta voce come pratica per stimolare adulti e bambini al racconto e all’ascolto di storie, e come strumento per far nascere relazioni di cura ed empatia tra le persone. In questa fase in cui le esperienze si moltiplicano, vogliamo raccontarvi alcune iniziative particolarmente significative che prevedono anche il coinvolgimento di bambini e adolescenti.

La prima è quella di “LaAV – Letture ad Alta Voce”, una rete nazionale di circoli in cui si pratica la lettura ad alta voce come dono per gli altri. “L’associazione è nata ad ottobre 2023, ma il movimento esiste dal 2009 ed è nato all’interno dell’associazione Nausika – spiega Martina Evangelista, presidente di LaAV -. Nausika rappresenta le insegnanti che inseriscono la pratica della lettura ad alta voce nelle scuole, mentre l’associazione raccoglie i volontari che intervengono nei contesti in cui le persone possono avere difficoltà nell’accesso ai libri: ospedali, centri diurni, RSA, case di cura per malati di Alzheimer, carceri, case di accoglienza, case famiglia, quartieri di estrema periferia”.

Il motto di LaAV è “Io leggo per gli altri”: la lettura diventa uno strumento per creare legami intergenerazionali, senza giudizio e senza limiti nel livello di istruzione. Leggere ad alta voce fa bene a chi ascolta, in quanto migliora le funzioni cognitive, la comprensione del testo e il repertorio lessicale. E fa bene a chi legge, poiché stimola a uscire dalla propria zona di comfort per donare qualcosa di sé agli altri.

“Il movimento nasce da un’idea di Federico Batini, docente di Pedagogia Sperimentale all’Università di Perugia e curatore del libro Ad alta voce. La lettura che fa bene a tutti (Giunti Scuola) – racconta ancora Martina Evangelista – Batini ha deciso di creare un movimento in Toscana mettendo insieme i primi volontari. Il movimento si è diffuso rapidamente in Toscana, poi nel centro Italia e infine in tutta la penisola. La nascita dei circoli territoriali ha ricevuto una grossa spinta dai social network”.

LaAV favorisce l’incontro tra donne e uomini, giovani e anziani, adulti e bambini. “È un’associazione molto inclusiva e accogliente verso i volontari, che possono avere dagli 11 ai 99 anni – spiega la presidente – Ragazze e ragazzi si spendono in prima persona. Gli adolescenti che diventano volontari conoscono LaAV a scuola tramite l’associazione Nausika, beneficiando della lettura ad alta voce; poi decidono di aprire circoli fuori dalla scuola. In questo modo restituiscono il dono ricevuto. Iniziano a leggere per i loro coetanei e per i bambini più piccoli, organizzano maratone di letture ad alta voce, partecipano alle opportunità di formazione al pari degli adulti. LaAV ad oggi conta circa 1.500 volontari, di cui circa il 30% sono adolescenti”.

Come funzionano i circoli degli adolescenti? Lo abbiamo chiesto all’insegnante Gaia Pieraccioli, che coordina il circolo LaAV Teen di Prato, e ai giovanissimi volontari. “Ci riuniamo una volta al mese per circa due ore, parliamo dei libri che abbiamo letto e ci esercitiamo con le letture ad alta voce da fare in presenza. Una volta abbiamo fatto una registrazione con lo smartphone che è stata trasmessa dalla radio dell’associazione”, raccontano l’insegnante e i ragazzi, che hanno dai 14 ai 17 anni.

“Abbiamo letto libri ai bambini della scuola dell’infanzia, è stata un’esperienza costruttiva, è bello accorgersi che un bambino è interessato ad ascoltare”, racconta un volontario. “A me è piaciuto condividere i libri che i miei genitori mi leggevano quando ero bambino, trasmettere questi valori ai più piccoli” – aggiunge un altro ragazzo -. Vorremmo continuare a leggere ai bambini delle scuole dell’infanzia e anche ai bambini in ospedale”.

Quanto leggono i volontari? “Dai 2 ai 4 libri al mese, a volte anche di più, dipende dagli impegni scolastici ed extra-scolastici. Leggiamo anche riviste, come Focus”, raccontano i volontari. “Ci piacciono diversi generi letterari: avventura, fantasy, classici, fantascienza, gialli, manga, narrativa di formazione, ma anche i libri che ci consigliano a scuola”.

LaAV interviene anche nei luoghi in cui ci sono persone di culture e provenienze diverse, come centri di accoglienza e centri di istruzione per adulti. “Dovunque andiamo a leggere, portiamo avanti i valori di democrazia, inclusione e bibliodiversità – spiega Martina Evangelista – Leggiamo albi illustrati e silent book, così anche chi non conosce la lingua può entrare in contatto con il libro. Possiamo proiettare le immagini, se nel luogo in cui si svolge la lettura ci sono spazi adeguati; creiamo cerchi di persone, la narrazione può avvenire tramite i suoni della bocca di chi tiene il libro in mano e anche di chi ascolta, la lettura può diventare interattiva”.

Ma cosa spinge una persona a donare la propria voce? “Ogni volta che mi avvicino a qualcuno con un libro in mano – racconta Martina Evangelista – scopro qualcosa in più sugli altri, su di me e sul libro stesso. È una cosa molto bella, pulita, potente e gratificante, per chi lo fa e per chi lo riceve. Ti rendi conto che hai un potere che puoi usare per fare del bene. Se sei cresciuto in una famiglia in cui si legge, non usare questa fortuna è uno spreco, togli un’opportunità a te stesso e agli altri che ne hanno bisogno, e anche ai libri, pozzi magici che rischiano di restare chiusi in libreria. Chi scrive non vuole questo. Leggere è sempre un regalo”.

L’associazione non possiede libri, a parte una piccola biblioteca comune nella sede nazionale di Arezzo e alcune biblioteche create dai circoli che esistono da molti anni. I libri da leggere vengono raccolti tramite la generosità dei volontari, che attingono alle proprie librerie o alle biblioteche. “Per noi è importante ciò che viene letto: forniamo ai volontari indicazioni, bibliografie e corsi di formazione. Portiamo i libri alle persone – conclude Martina Evangelista – perché crediamo nell’importanza del libro come oggetto che deve essere toccato”.

Un’altra esperienza significativa che ha puntato, invece, sul protagonismo dei bambini, è il progetto Piccolo Giallo e Grande Blu, coordinato da Arci e realizzato nell’ambito del bando “Ad alta voce”, promosso dal Centro per il libro e la lettura. “Il progetto si è svolto in sei territori: Torino, Genova, Corneliano d’Alba, Rimini, Bolzano e Gela. In ognuno è stato coinvolto un circolo Arci e una scuola”, spiega Vanessa Niri, responsabile Arci per infanzia, adolescenza e politiche educative.

Il progetto ha svolto tre azioni principali: implementazione degli spazi lettura attraverso la donazione di libri; formazione per operatori e insegnanti sull’utilizzo del libro come strumento per la relazione di cura; valorizzazione del protagonismo di bambini e bambine, coinvolgendoli sia come ascoltatori, sia come lettori di albi illustrati.

 

“Grazie al progetto c’è stata una continuità nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria nella pratica della lettura ad alta voce” – racconta Vanessa Niri -. I bambini di quarta-quinta primaria hanno scelto albi illustrati e silent book e si sono allenati a leggerli ad alta voce con i compagni di classe, per poi leggerli ai bambini della scuola dell’infanzia, senza la mediazione dell’adulto. Il libro non è l’obiettivo, ma lo strumento per rafforzare la relazione di cura, di presa in carico”.

Il progetto si è svolto per un anno, da ottobre 2023 a ottobre 2024, e ha raggiunto risultati importanti: 15 biblioteche di comunità implementate, 2 biblioteche create ex-novo, 855 libri acquistati e distribuiti nei punti lettura. Il progetto ha permesso anche il recupero e la valorizzazione di spazi pubblici inutilizzati. In totale, il progetto ha coinvolto oltre 5.000 beneficiari, di cui 1.100 bambini della scuola d’infanzia, oltre 3.200 bambini della scuola primaria e più di 850 adulti.

“Per noi, il libro e la lettura sono un presidio di comunità, come dimostrano i 44 circoli e comitati Arci in Italia dove si svolgono attività settimanali di lettura ad alta voce. Grazie al progetto Piccolo Giallo e Grande Blu – conclude Vanessa Niri – le biblioteche create o implementate continuano a essere frequentate, i bambini ci tornano per ascoltare le fiabe”.

Un altro importante progetto su queste tematiche finanziato dal Centro per il libro e la lettura con il bando “Ad alta voce” è Io leggo – Ad alta voce, curato dall’associazione SciogliLibro. Il progetto, portato avanti da marzo 2022 a marzo 2024, ha avuto come obiettivo principale quello di creare “un festival dei festival”, cioè una rete tra i principali festival letterari, i professionisti e le realtà locali (scuole, università, biblioteche, librerie, associazioni, musei e teatri) che hanno come intento la valorizzazione della lettura ad alta voce, grazie ad autori, attori, formatori ed editori specializzati nell’accessibilità e nella comunicazione, con particolare attenzione alla produzione di Telos e Emons audiolibri, partner del progetto. La rete del progetto, che ha visto coinvolti moltissimi soggetti aderenti a Patti locali per la lettura, ha consentito lo scambio di idee e buone pratiche a livello regionale e nazionale, coinvolgendo sei regioni (Toscana, Emilia Romagna, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) in cui festival, biblioteche, scuole, associazioni ed editori hanno puntato a fasce d’età o a modelli d’approccio diversi e complementari. Tra le manifestazioni coinvolte, per citarne alcune, ci sono state il Festival Tuttestorie (Cagliari), Mare di Libri (Rimini), Buck (Foggia), Lettori in cammino (Firenzuola), Leggenda (Empoli), Festa del libro di Zafferana, Festa del libro di Enna, Testo, Fiera dell’editoria di Firenze. Il progetto ha creato una comunità educante di adulti e ragazzi, che ha rafforzato la conoscenza di sé e degli altri, partendo dalla parola detta, dai suoni che la strutturano, anche nelle declinazioni dei dialetti e delle lingue straniere.

 

Tra gli output ci sono stati la creazione di un docufilm sulle diverse esperienze (fruibile sul canale YouTube di SciogliLibro), per tenere memoria del percorso effettuato e come base di sviluppo per eventuali esperienze future; e la creazione di una guida sulla lettura ad alta voce per la formazione permanente, in versione cartacea e digitale, arricchita da collegamenti ipertestuali tramite qr-code che rimandano ad approfondimenti e letture ad alta voce da guardare e da ascoltare.

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