L’articolo di Barbara Schiaffino apre lo speciale che Andersen n.416 dedica alla Buchmesse di Francoforte, dove l’Italia sarà Paese Ospite. Sostieni Andersen con un abbonamento!
L’Italia Paese ospite di questa Buchmesse è un’occasione grande; per tutta l’editoria italiana e per quella per ragazzi in particolare. La fiera di Francoforte rappresenta uno degli appuntamenti internazionali più importanti per il settore libro, forse il più importante tra tutti. Per il Paese ospite dell’anno, a cui sono consacrati spazi e programma ad hoc, è sempre un’opportunità centrale per la propria proiezione internazionale poiché oltre a garantire rilevante visibilità dovrebbe favorire, pure nel breve termine, coedizioni e cessioni di diritti all’estero di opere.
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L’Italia pur avendo una bella e florida tradizione editoriale e letteraria sconta, sul piano internazionale e nel novero dei grandi Paesi, l’esiguo peso dell’italofonia, ovvero la coincidenza della lingua di produzione con, pressoché, un solo Paese (rispetto ai mercati plurinazionali dell’anglofonia, della francofonia, dell’ispanofonia e perfino della germanofonia). È dunque necessaria, per una piena proiezione internazionale, sempre la mediazione della cessione e della traduzione. Ambito in cui l’editoria italiana è cresciuta negli ultimi anni e in cui il settore ragazzi ha notevole incidenza. Tanto che, restando in attesa di nuovi dati, l’ultima pubblicazione del Rapporto sullo stato dell’editoria italiana 2023 – realizzato dall’Associazione Italiana Editori – sottolinea che a fianco a una tradizione di import ancora in crescita si consolida, di molto, l’export; infatti, «la crescita avviene parallelamente alla maggiore capacità delle case editrici italiane di operare sui mercati internazionali e alle trasformazioni autoriali che per ora investono soprattutto il segmento bambini e ragazzi, ma anche la narrativa.
Questo processo, lo ricordiamo, implica due aspetti: la creazione di nuove competenze e professionalità all’interno delle case editrici e il fatto che un numero crescente di opere viene pensate (e prima ancora scritto) già per mercati diversi da quello domestico». Francoforte 2024 rappresenta così per l’editoria nostrana una possibile occasione di ulteriore crescita; un passo che confidiamo possa far sì che i buoni libri creati in Italia, da autori di grande talento e pari professionalità, si smarchino da un mercato esclusivamente nazionale (connotato da limiti demografici e strutturali che determinano basse tirature e breve vita sugli scaffali incidendo così negativamente sulla sostenibilità economica delle professioni artistiche) per meglio proiettarsi con soddisfazione e profitto sul mercato internazionale.
L’immagine di Radici nel futuro è firmata da Lorenzo Mattotti.