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Ho visto un bellissimo picchio di Michal Skibinski e Ala Bankroft – trad. Silvia Mercurio, Einaudi Ragazzi
Per un progetto editoriale mirabile e perturbante, capace di disporre antichi appunti di memoria d’infanzia nel linguaggio contemporaneo e universale dell’illustrazione; per l’intensità nel restituire, per l’oggi così come per ogni tempo attraversato dai conflitti, la percezione dell’infanzia intorno alle dinamiche storiche, dimostrando come l’irruzione della guerra coinvolga e sconvolga profondamente l’età evolutiva; per l’equilibrio complessivo dell’opera e la pertinenza delle parti che la compongono: testo diaristico, illustrazione, composizione grafica, scelte di traduzione, confezione editoriale.
La recensione di Anselmo Roveda su Andersen n. 392 (maggio 2022):
«Ho trovato un grosso bruco e l’ho portato in giardino», annota così nel suo diario il piccolo Michał; siamo al 27 di luglio del 1939, a circa una settimana dall’inizio della sua villeggiatura estiva e di un quaderno nel quale il bambino ha il compito di appuntare, in bella grafia, ciò che gli accade. Siamo in Polonia, non lontano dal centro di Varsavia. La quiete di un’estate d’infanzia sembra non cogliere ancora il vento di guerra che ruggisce in Europa. La Germania nazista, tra la primavera del 1938 e quella del 1939, ha già annesso Austria e Cecoslovacchia. Toccherà presto anche alla Polonia; il 1° settembre la Wehrmacht, l’esercito tedesco, dà avvio all’invasione: è la data convenzionale d’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Michał quel giorno annota, sobrio: «È iniziata la guerra». Nelle brevi annotazioni quotidiane – fino allora contraddistinte da passeggiate, giochi con altri bambini, innaffiature, piccole scoperte naturalistiche, gite in auto, visite di e a parenti – irrompe così il crescendo drammatico della guerra: i primi passaggi dell’aviazione («All’avvicinarsi degli aerei mi sono nascosto», 03/09) e poi il loro farsi spaventosi («Hanno sganciato una bomba vicino a casa nostra», 06/09) e incessanti («Gli aerei volano senza sosta», 09/09); nel frattempo l’invasione da terra («I tedeschi hanno invaso Milanówek», 07/09), quindi il coinvolgimento diretto («Schegge di granata sono volate sulla nostra casa», 12/09).
Gli appunti veri e scarni di Michał Skibiński, nati come assegnazione per migliorare la propria grafia, erano originariamente disposti su un qualsiasi quaderno di calligrafia; poi, recuperati dalle memorie famigliari, qualche anno fa sono diventati, nelle mani di un editore attento, un libro illustrato prezioso e poetico grazie al contrappunto visivo di Ala Bankroft, pseudonimo di Helena Stiasny, illustratrice formatasi all’Accademia di Belle Arti di Varsavia.
Skibiński, classe 1931, dopo la guerra e le scuole secondarie entrò in seminario e divenne sacerdote specializzandosi nell’educazione dei sordi. Tornò in possesso del proprio quaderno d’infanzia solo nel 1974, fino ad allora era stato conservato dalla madre tra le cartelline nelle quali custodiva scritti e disegni dei figli. Poi nel 2019 l’uscita del libro, presto apprezzato internazionalmente (segnalato alla BCBF 2020 e incluso nei finalisti del Premio Andersen 2022). Un successo inatteso per questo prete che ha attraversato il Novecento; il quale, raggiunto per un’intervista nell’ottobre 2020 da Tereixa Constenla di «El País», non volle commentare l’attualità dicendo: “Siamo così orribilmente divisi come società che ogni frase potrebbe contribuire ad approfondire questa divisione”. E il vento di guerra che ruggisce oggi sull’Europa non si era ancora alzato con la veemenza drammatica di questi mesi.
Una lettura, di parole e immagini, coinvolgente e necessaria; da disporsi in continuità con altre memorie in presa diretta intorno alla percezione d’infanzia di fronte agli orrori della guerra, penso ai diari di Anne Frank, Zlata Filipovic e Myriam Rawick.
L’illustratrice Ala Bankroft sarà presente a Genova venerdì 27 maggio per l’incontro LA GUERRA, NELLO SGUARDO DI UN BAMBINO
Info: https://www.facebook.com/events/492538232558908/?ref=newsfeed
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