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Rapimento in biblioteca di Margaret Mahy – illustrazioni di Quentin Blake, Interlinea
Per il ritorno di un piccolo classico dalla immutata freschezza. Per essere un perfetto elogio attorno al potere dei libri e delle biblioteche. Per la vivacità, l’arguzia e la freschezza del dialogo continuo che si stabilisce fra figure e parole.
La recensione di Walter Fochesato su Andersen n. 389 (gennaio-febbraio 2022):
Il racconto uscì in anni ormai lontani (e ce lo ricorda la bella testimonianza in calce al volume di Anna Lavatelli) per una collana della editrice Bibliografica dedicata, appunto, al mondo delle biblioteche. Valorizzò anche con bei titoli, per quel che ricordo, la presenza di autori italiani ma questa storia inaugurò la serie mettendo assieme due nomi di assoluto prestigio della letteratura per l’infanzia internazionale. In questa prima edizione il titolo peraltro suonava leggermente diverso (La bibliotecaria rapita). Quentin Blake non ha certo bisogno di presentazioni e più volte mi è capitato di parlare della sua opera. Margaret Mahy, vinse e con merito, l’Andersen Award nel 2006; per il resto basterà citare La figlia della luna edito fra i primissimi titoli di una fondamentale collana come la “Gaia” della Junior Mondadori. Dunque l’avvenente signorina Laburnum viene rapita e l’idea è quella di chiedere un riscatto mentre il consiglio comunale indugia e traccheggia, non sapendo bene come muoversi. Lei è dolce e dai lunghi cappelli biondi ma tosta e decisa e soprattutto tende a ridurre la realtà in termini, diciamo così biblioteconomici. Nel frattempo tutta la banda di malviventi, eccetto il loro capo, si prende la varicella e all’intrepida bibliotecario toccherà curarli e accudirli non senza prima consultare prima il fondamentale Dizionario dei più efficaci rimedi casalinghi. Ma i banditi, febbricitanti e chiusi nel buio di una grotta si annoiano e così lei inizia a leggere, partendo da Peter Coniglio di Beatrix Potter, proseguendo poi con Alice, L’isola del tesoro e Robin Hood, una storia – quest’ultima – che li mette a disagio dato che loro non avevamo mai pensato di rubare ai ricchi per dare ai poveri. Poi quando tutto sembra risolverli e i rapitori guariscono accade che, non senza qualche piccolo colpo di scena, questi ultimi nel frattempo siano stati colpiti ma una ben più grave malattia: non possono più stare senza libri, “Prima ci sedevamo intorno al falò a cantare canzoni sgangherate e a fare battutacce, ma adesso…” Alla fine, redimendosi, diventeranno anche loro bibliotecari e il capo banda sposerà Serena Laburnum. Con il nuovo personale verrà aperta una sezione ragazzi che prima non esisteva e gli ex-mariuoli organizzeranno letture e animazioni, ogni giorno. In conclusione, una storia arguta e divertente ma anche un apologo perfetto attorno al potere salvifico dei libri e delle letture (ad alta voce). Efficacissime e saporose le illustrazioni di un Blake in stato di grazia.
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