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Ellen e il leone di Crockett Johnson – trad. Sara Saorin, Camelozampa
Per la capacità di restituire con cristallina pertinenza le percezioni e le fantasie dell’infanzia; per costituire un piccolo classico contemporaneo capace di vivificarsi a ogni lettura d’infanzia e, ad un tempo, di proporre con partecipazione, qui al lettore d’ogni età, modelli interpretativi e creativi propri dell’età evolutiva.
La recensione di Mara Pace su Andersen n. 392 (maggio 2022):
Ellen e il leone, raccolta di racconti illustrati firmata da Crockett Johnson e finalista al Premio Andersen 2022, è stata pubblicata per la prima volta nel 1959 dalla leggendaria editor Ursula Nordstrom per Harper, come tanti altri libri dell’autore. Rimasto a lungo fuori catalogo negli Stati Uniti, il volume è tornato in libreria con Knopf Books circa vent’anni fa con una copertina nera come la notte. E oggi arriva per la prima volta in Italia grazie all’attento lavoro di ricerca e selezione di Camelozampa, casa editrice che nel suo catalogo accoglie anche Harold e la matita viola (in passato pubblicato da Einaudi) e gli altri albi della serie. Ellen e il leone, come la serie di Harold, celebra l’immaginazione dell’infanzia. Se Harold teneva tra le mani un pastello colorato per costruire mondi, i mondi sognati da Ellen nascono giocando insieme a un leone di pezza, che nelle illustrazioni non prende vita: resta sempre un pupazzo inerte, con le cuciture in vista. Nei racconti, però, il leone dialoga con la piccola Ellen, una bambina che avrà cinque o sei anni (potrebbe essere la sorella maggiore di Harold), e che in un pomeriggio di gioco scopre con stupore che il suo pupazzo può parlare, con voce buffa e profonda. Il leone afferma con convinzione di non avere sentimenti – “Sono solo un animale di pezza” – anche se sembra contraddirsi subito dopo, perché “tira su col naso”. Le parole di Ellen rendono vero tutto ciò desidera e immagina, dal treno in partenza per la lontana Arabia alla poltrona che diventa una montagna da scalare. Il leone di pezza, però, le fa notare che il trenino non va davvero in Arabia: “Gira in tondo sul pavimento viaggiando su quei binari.” Ed Ellen, in un’occasione simile, non manca di ribatte piccata: “Rovini sempre tutto.” La bambina viaggia senza alcuna fatica dentro se stessa, proiettando nel mondo che la circonda le avventure e i personaggi più incredibili, dalle fatine ai gangster, trasformando tutto a suo piacimento; il pupazzo al contrario è prima di tutto un oggetto, e in quanto tale ancorato alla realtà più concreta del mondo: un contrasto da cui nascono dialoghi spassosi e indimenticabili, attraversati da domande pensose, non necessarie e al tempo stesso fondamentali. I pupazzi hanno una mamma? Che cosa rende speciale un legame d’amicizia? I dodici racconti di Ellen e il leone fanno sorridere, senza mai svelare del tutto se il leone sia davvero soltanto un pupazzo o qualcosa di più: sarà il lettore bambino a darsi la risposta che più lo convince. È già prevista la pubblicazione della seconda raccolta di racconti, Il leone ed Ellen, che attendiamo con curiosità. La recensione del libro a cura di Andersen per la rubrica di RAI Radio Kids
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