Martedì 29 giugno – Il maestro Giampiero Monaca, creatore all’interno di una scuola pubblica dell’astigiano del progetto Bimbisvegli, sta facendo, sostenuto dalle famiglie dei suoi alunni, dalla cittadinanza e da numerosi colleghi di tutta Italia, uno sciopero della fame per evitare che venga smantellata l’esperienza educativa ispirata a Lodi, Freinet, Freire, Montessori, Baden Powell e molti altri; un’esperienza democratica – nel senso più inclusivo – che ha impulsato iniziative importanti riguardo la mensa, i migranti, la costituzione, l’educazione outdoor. Sul numero di settembre, grazie a Emanuela Bussolati, racconteremo più diffusamente che cosa significa Bimbisvegli, ma in questi giorni vi invitiamo a seguire da vicino le vicende in corso a Serravalle D’Asti.
Dal 22 giugno è partito uno sciopero della fame a staffetta a sostegno della protesta di Monaca: il primo ad aderire, con un digiuno di 24 ore, è stato Giuseppe Paschetto e nell’ultima settimana si sono aggiunti una quarantina di altri insegnanti. Ma sta emergendo l’interesse anche di esponenti politici e associazioni.
“Sento che si sta muovendo il mondo della scuola” dice Giampiero Monaca, “e questo nonostante tutte le difficoltà mi riempie di entusiasmo: l’istituzione è ancora in grado di ascoltare una voce che arriva dal basso.”
Il campo estivo, nato lo scorso anno all’interno del più ampio progetto Bimbisvegli, è stato studiato dall’Università di Macerata, che organizza un incontro il 14 luglio alle 18 per riflettere sui risultati dell’esperienza, modello e punto di riferimento nonostante le difficoltà riscontrate nel contesto di appartenenza. L’appuntamento sarà trasmesso in streaming sugli account Facebook del Dipartimento di Studi umanistici di Unimc e di Montessori150 e si può partecipare anche collegandosi a questo link. Il campo estivo si terrà anche quest’anno ma, salvo cambiamenti dell’ultima ora, rischia di dover scegliere una sede diversa dalla scuola. “Se ci fanno le scarpe sempre più strette” sottolinea il maestro Monaca, “noi siamo pronti a camminare scalzi.”
Per conoscere meglio il progetto, in attesa dell’articolo di approfondimento in uscita a settembre su Andersen, è possibile scaricare una pubblicazione dal sito dell’Università di Macerata a cura di Paola Nicolini.
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