Mercoledì 28 aprile – Il contrasto alla povertà educativa minorile passa anche dalle sale dei musei, che devono diventare sempre più accoglienti e a misura di bambino: se ne parlerà lunedì 10 maggio (dalle 11 alle 13) nell’ambito di una conferenza in diretta streaming dalla pagina Facebook di Lilliput e in presenza presso Borgata Paraloup, sede di attività storico-culturali sostenute dalla Fondazione Nuto Revelli e anche rifugio aperto al pubblico, tra i sentieri partigiani. Questo spazio sarà al centro di un percorso formativo in alta quota: quattro giornate per collegare musei e famiglie in Valle Stura, per riappropriarsi degli spazi e sperimentare insieme, attraverso la condivisione di modalità e competenze sviluppate da Lilliput all’interno di dodici musei liguri.
Il progetto formativo Lilliput Lab, finalizzato all’attivazione della capacity building (costruzione delle capacità) allestitiva e di processo, nasce infatti da Lilliput a piccoli passi nei musei (un progetto sostenuto dal bando OPEN Community 2018 della Fondazione Compagnia di San Paolo), che promuove un insieme di azioni volte a promuovere la crescita culturale e sociale dei bambini rendendo i musei luoghi attraenti e stimolanti per le famiglie; un’esperienza a cui contribuiscono in rete Associazione We Love Moms, Sublime, Associazione Circolo Vega, Studio Rebigo, Andersen, 101giteinliguria.it, Hands On! International network of Children Museum, Direzione regionale Musei Liguria, Museo Diocesano Genova, Beatrice Sarosiek, Alessandro Mazzone – Forevergreen.
Lilliput Lab – che mira a promuovere un concetto museale integrato a misura di famiglia – parla essenzialmente agli addetti ai lavori e, in questa fase di avvio, ha carattere residenziale presso Borgata Paraloup dal 10 al 13 maggio, con attività di formazione frontale e incontri basati sulla coprogettazione.
“I partecipanti” spiegano le ideatrici di Lilliput Lab Elisa Moretto, Francesca Posenato e Beatrice Sarosiek, “saranno accompagnati in azioni di analisi del proprio contesto e, tramite networking, si confronteranno sulla creazione di percorsi di visita dedicati oltreché sulla progettazione di un cartellone di eventi target family”.
L’idea, a supporto dei piccoli utenti di età 0-10 e dell’intero nucleo familiare, nasce dal bando “Cultura da Vivere: nuovi spazi per crescere insieme” della Fondazione CRC per rendere i musei della Granda sempre più accoglienti. Attori protagonisti di questa ulteriore offerta culturale sono Borgata Paraloup, Mudri, Museo Civico di Cuneo, Museo Diocesano San Sebastiano, Ecomuseo della Pastorizia, Fondazione ARTEA – Forte Albertino di Vinadio e Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio, poli museali che dell’inclusività e della sostenibilità fanno la propria bandiera, rimettendosi in discussione e aderendo con entusiasmo al progetto targato Lilliput.
“Il format Lilliput Lab” spiega Francesca Posenato, presidente dell’associazione We Love Moms, capofila del progetto Lilliput ed educatrice specializzata nella prima infanzia “risponde all’esigenza dei musei di trasformarsi a misura di famiglia. Il punto è superare l’univoca informazione didascalica e lavorare sull’analogico, non solo sulla digitalizzazione, per supportare la creatività in toto e generare domande, curiosità. Bambini e famiglie non si trovano più davanti ad uno spazio di contemplazione ‘passiva’, semmai vivono un luogo di esperienza coinvolgendo tutti i sensi, l’intuito e le capacità interpretative”.
Lilliput si spinge dunque anche nel cuneese, dopo le esperienze di successo degli ultimi tre anni da Ventimiglia a Luni, con le riconosciute competenze pionieristiche nel settore, che rendono i musei a misura di famiglia con infrastrutture essenziali come poltrone allattamento, fasciato, alzatine per vedere le teche, oltre ad un kit trasversale di strumenti adatto all’esplorazione condivisa di ogni tipologia di museo, composto dal “Focalizzatore d’immagine” (una sorta di lente d’ingrandimento per circoscrivere i dettagli di un’opera), a Lilligram (un gioco di composizione geometrica) fino al “Taccuino delle meraviglie” che offre anche consigli di lettura e altre attività per continuare a giocare insieme.
“È un nuovo modo di concepire il museo, come strumento vivo, aperto agli approcci relazionali già in una visita libera, senza guida” dichiara Elisa Moretto, co-creatrice del progetto Lilliput e della sua declinazione formativa e sperimentale Lilliput Lab, storica dell’arte, musicista ed esperta di comunicazione target kids, “con strumenti di supporto che non impattino sul percorso di visita, ma semplicemente permettano di viverla al meglio.”
Fondamentale, in quest’ottica, riattivare esperienze di relazione. “Stimoliamo il lato immaginifico dei luoghi e delle opere d’arte” spiega Barbara Schiaffino, direttrice della rivista Andersen, ideatrice e curatrice con Silvia Venturi e Arianna Zuppello dello studio Rebigo della progettazione dei percorsi di visita museali e dello sviluppo del kit di esplorazione, “agendo sulla semplicità e sulla provocazione tramite il gioco e la partecipazione per scoprire una nuova relazione adulto-bambino.”
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