L'ARTICOLO DEL MESE

Speciale giornalismo per i piccoli – Giovani reporter di Martina Russo

La redazione del TG dei Ragazzi di TgCom24, la rivista Teens, i toporeporter di Topolino: quando i ragazzi fanno informazione

Ogni volta che incontro Rebecca è più alta di una spanna. Giustamente, verrebbe da dire.
Undici anni, microfono pronto in mano, domande svelte e sorriso spontaneo; le occasioni di incontrarci, negli ultimi anni, non sono mancate: vuoi perché concittadine, vuoi perché, quando si parla di libri, l’inviata del TG dei Ragazzi è lei. Abbiamo chiacchierato in redazione sui vincitori del Premio Andersen, ha intervistato Bruno Tognolini al Teatro Altrove a Genova, poi, la scorsa primavera, ha incontrato Matteo Corradini dopo il suo reading La shoah delle ragazze.

“All’inizio non pensavo che fare un telegiornale sarebbe stato così coinvolgente. Anzi, le prime volte ero proprio preoccupata! Però, superata l’agitazione, ho iniziato a divertirmi, ad essere più sciolta, addirittura a fare una battuta finale a conclusione di ogni servizio”.

giovani reporter - Rebecca al lavoro per il Tg dei Ragazzi

Rebecca al lavoro per il Tg dei Ragazzi

Rebecca è stata tra le prime a prendere parte al progetto di WePortTv portato avanti all’interno del Porto Antico di Genova da Silvia Mastrangelo, Guglielmo Fiamma e Luca Bozzo.

“L’idea iniziale, nata circa tre anni fa, era quella di un corso dedicato a bambini dagli 8 ai 13 anni per imparare le tecniche televisive di operatori, giornalisti e redattori – spiega Mastrangelo, autrice e sceneggiatrice che per il tg si occupa del coordinamento della giovane redazione – Grazie ad Alberto Cappato di Porto Antico abbiamo avuto l’occasione di trasformare in uno studio televisivo vero e proprio quello dimostrativo della Città dei Bambini, con telecamere, schermi, microfoni e tutta l’apparecchiatura funzionale e necessaria”.

Poi l’accordo con Paolo Liguori, direttore di TgCom24, e ora il telegiornale va in onda ogni domenica sul canale 51. “Siamo arrivati alla puntata numero 102, per un totale di circa trecento servizi”.

I giovani giornalisti sono al momento una quarantina; dopo un breve corso teorico, vengono subito messi alla prova sul campo: sta a loro, infatti, condurre le interviste, occuparsi delle riprese e registrare i lanci in studio. Luca Bozzo li affianca negli aspetti più tecnici, tra inquadrature e montaggio, mentre Guglielmo Fiamma si occupa della supervisione finale, ma il lavoro è tutto loro: “I ragazzi partecipano direttamente, segnalandoci gli eventi a cui tengono di più o le personalità che vorrebbero intervistare. La loro spontaneità è un valore aggiunto, lo si percepisce dalla freschezza dei servizi”.

giovani reporter - La redazione del Tg dei Ragazzi

Rebecca lo conferma e mi racconta che grazie all’esperienza del tg ha scoperto posti (di Genova e della Liguria, territorio di lavoro del TG dei Ragazzi) che non conosceva e appuntamenti di cui magari, presa da compiti e impegni pomeridiani, non si sarebbe mai accorta. Ma soprattutto, mi dice, la possibilità di confrontarsi con scrittori, registi, scienziati (“Ogni intervista è unica!”) è stata per lei l’occasione per guardare al mondo adulto da un’altra prospettiva: “Sono state tante le persone che mi aspettavo fossero in un modo invece poi si sono dimostrate molto diverse: uno su tutti Gabriele Salvatores, che ho intervistato come regista de Il ragazzo invisibile. Temevo fosse molto serio, invece si è dimostrato estremamente simpatico e alla mano”.

La sostanziale disponibilità di tanti personaggi noti (ma non tutti!) a farsi intervistare da una redazione di giovani leve la ribadisce anche Luigi Muraca, che a diciassette anni è uno dei giornalisti di Teens: “Pur essendo il nostro un piccolo giornale siamo riusciti a raccogliere tante interviste, come quelle a Francesco Guccini, a Matteo Renzi, al Papa…”

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Teens è un bimestrale edito da Città Nuova, che nasce all’interno del movimento dei Focolari ma che si propone come una rivista dal taglio trasversale, mi racconta Luigi.

La redazione è composta da ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, accompagnati da tutor poco più grandi: sono sparsi in tutta Italia (e qualcuno è anche a Panama e negli Stati Uniti), quindi le riunioni avvengono principalmente via WhatsApp o Skype, con uno o due incontri di persona all’anno. I temi toccati sono quelli proposti dai ragazzi: ci sono le rubriche dedicate a sport, cinema, libri, scuola, ma si procede anche per macroargomenti come ad esempio la globalizzazione (filo conduttore del numero di novembre/dicembre), i cambiamenti climatici, l’alimentazione, la salute.

“Teens non vuole essere pura teoria, ma partire dai bisogni reali dei ragazzi – afferma Aurora Nicosia, direttrice della testata – Il progetto è nato nel 2014 con l’idea di dar voce ai ragazzi, partendo proprio da loro, rendendoli protagonisti. Mi piace definire Teens non solo una rivista, ma un progetto, perché è tale nel rendere i ragazzi responsabili dei loro articoli e per l’opportunità che offre di rivolgere uno sguardo consapevole verso il mondo”.

Anche Luigi, come Rebecca al TG, è arrivato in redazione quasi per caso, ma a lui – su questo appare piuttosto convinto – l’esperienza ha fatto prendere seriamente in considerazione l’idea di fare il giornalista anche “da grande”: “Scrivere ti dà un potere straordinario: ti permette di raccontare a quante più persone possibili fatti sconosciuti o poco noti. Il modo in cui decidi di raccontare una storia – quella storia – influenza il lettore. Credo sia bene tenerlo a mente sia da giornalista sia come fruitore di notizie”.

E, a questo proposito, in barba ai pregiudizi che vedono i ragazzi fruitori passivi di quanto gira in rete, è la tutor Valeria Palladini – universitaria all’Accademia di Belle Arti – ad offrire una prospettiva ottimistica e rincuorante: “È fortissima l’esigenza di esprimersi che dimostrano i ragazzi, lo vedo dai pezzi che inviano e che vogliono scrivere. Attraverso i social loro sono molto più dentro all’informazione di quanto potevo esserlo io solo cinque anni fa; proprio per questo trovo che siano sempre ricchi di buone idee. Gli stimoli continui che vengono dalla rete fanno sì che sia molto più semplice per loro trovare qualcosa di interessante da raccontare”.

giovani reporter - La redazione di Teens

Il caso vuole che proprio il rapporto con le nuove tecnologie – e i social in particolare – sia stato uno dei fili conduttori dell’intervista condotta da Paolo, dieci anni, a Gianni Morandi, sul Topolino 3214. Lui, del cantante, sapeva poco o niente, ma l’incarico è bastato perché si mettesse a studiare tutto sul suo intervistato (asteroidi dedicati compresi), tanto da stupire lo stesso Morandi.

Un incarico da Toporeporter ovviamente: “Ho sentito di far parte di qualcosa di importante: avere la possibilità di scrivere su Topolino è stato per me un sogno che si è realizzato. Spero mi capiti di nuovo”. Anche per Clara, 8 anni, l’intervista a Giovanni Allevi è stata indimenticabile: “Per dieci giorni non ho fatto altro che pensare a quel momento, poi eccomi lì: il palcoscenico, le luci, il pianoforte lunghissimo”. L’intervista scivola via liscia e alla fine intervistatrice e intervistato si mettono insieme a dirigere l’orchestra: di sicuro un’esperienza difficile da dimenticare, a maggior ragione per Clara, che è una giovane pianista.

giovani reporter - Paolo intervista Gianni Morandi per Topolino

Paolo intervista Gianni Morandi per Topolino

“L’idea di coinvolgere direttamente i nostri lettori ha radici lontane. Anche se già in precedenza venivano reclutati “inviati speciali”, i Toporeporter hanno iniziato ufficialmente la loro “carriera” giornalistica una decina di anni fa durante la direzione di Valentina De Poli, che ha creduto moltissimo in questo progetto” racconta Gabriella Valera, storica redattrice di Topolino.

giovani reporter - L'intervista di Clara a Giovanni Allevi uscita su Topolino

L’intervista di Clara a Giovanni Allevi uscita su Topolino

“Di solito gli aspiranti Toporeporter inviano una loro candidatura, raccontando le loro passioni oppure proponendo un’idea di articolo. A seconda delle loro preferenze, della vicinanza geografica e del tipo di pezzo li chiamiamo e andiamo insieme a lavorare sul servizio. Finita l’esperienza chiediamo sempre un riscontro, così ci raccontano cosa è rimasto loro di quella giornata.

Poi ci sono casi in cui siamo noi ad andare direttamente dai Toporeporter: è quello che è accaduto in occasione del terremoto dell’Aquila, ma anche in Emilia e, andando un po’ indietro nel tempo, in Umbria. In quei casi abbiamo coinvolto direttamente i ragazzi del posto che ci hanno raccontato quello che era successo, dalla loro prospettiva”.

La prospettiva. Alla luce di tutte le voci incontrate, di tutte queste esperienze così diverse, penso che la parola chiave sia proprio questa. Non si tratta di creare un prodotto che sia un mero giornalino scolastico o che sia commercialmente spendibile. Si tratta di essere presenti, di saper porre e porsi domande. Si tratta di tradurre in pratica un esercizio sottostimato e per l’appunto, poco praticato.

Certo, c’è da lottare contro i tempi di produzione, rispettare quelli dell’infanzia, non perdere, nemmeno per un momento, il disegno complessivo del progetto, fatto “da”, e fatto “per”.

Non c’è velleità, in queste tre esperienze, di creare piccoli professionisti o offrire un’informazione a trecentosessanta gradi. Sarebbe inutile, sarebbe sbagliato. C’è però l’idea di un coinvolgimento diretto, che, pur implicitamente, scuota dal torpore del compitino. Che stimoli i ragazzi a guardarsi intorno, ad informarsi prima di fare un incontro (che sia un’intervista, una partita, una gita scolastica…), a non dare per scontati i dettagli più consueti del quotidiano.

Ma c’è anche e, soprattutto, l’idea che, nel mare di notizie vere e false in cui sono (siamo) immersi, esista la possibilità di scegliere cosa raccontare e come raccontarlo. E come disporsi a viverlo in prima persona.

[Questo articolo è uscito su Andersen 357 – novembre 2018 all’interno dello speciale dedicato all’informazione per bambini e ragazzi a cura di Anselmo Roveda (Dentro la notizia) con pezzi di Cesare Martinetti (Il Titano di Vorombe), Jessica Cugini (Un PM tutto nuovo) e Martina Russo.]

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