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Joel Meyerowitz – trad. di Valentina De Rossi
GUARDA! LA FOTOGRAFIA SPIEGATA AI RAGAZZI
Contrasto
Per l’opportuna e precisa riflessione sull’immagine fotografica in tempi in cui la sovraesposizione, attiva e passiva, alla stessa non va di pari passo con la consapevolezza intorno agli elementi comunicativi, espressivi e narrativi del linguaggio della fotografia. Per la pertinente scelta compositiva capace di farci cambiare sguardo e prospettiva ad ogni apertura di pagina.
La recensione di Caterina Ramonda su ANDERSEN 349 | gennaio/febbraio 2018
“Guarda là” diceva a Meyerowitz il padre, camminando per le strade del Bronx negli anni Quaranta. Cresciuto accanto a un genitore che sapeva osservare con acutezza e anticipare la storia che si sarebbe sviluppata subito dopo da una singola situazione, il fotografo newyorkese, uno dei primi a usare la pellicola a colori, rivolge oggi il medesimo invito al lettore. Il libro che ne nasce è costruito come una conversazione basata su trenta immagini di altrettanti celebri fotografi, una sorta di passeggiata informale tra le regole del saper vedere con cui i ragazzi vengono introdotti alla fotografia e ai suoi segreti, svelando come si possa fermare nel tempo una storia o trasformare oggetti comuni in scatti di grande espressività. La grafica è curatissima fin dalla copertina cartonata su cui spicca un grande occhio che cattura. All’interno si alternano immagini in bianco e nero e a colori, ritratti, composizioni ricercate, scatti in cui si è riusciti a cogliere l’attimo; anche il testo è messo sulla pagina con una scelta grafica non scontata e vincente. L’idea dell’autore è di fornire gli elementi e i concetti base della fotografia (il tempismo, l’angolazione, la luce, la scelta del soggetto e del punto di vista, il gioco con l’ombra o con gli sfondi) affiancando subito l’esempio a cui guardare e nel contempo invitando i ragazzi a ragionarci sopra, partendo da quel che conoscono, dal quotidiano. Non un manuale quindi, ma piuttosto una sollecitazione all’approccio, dedicato ai ragazzi ma anche ai loro adulti, magari per avvicinarsi insieme alla fotografia, agli scatti sul campo come all’osservazione delle opere di grandi autori. E, perché no, anche una curiosa sollecitazione a immaginare le storie che stanno dietro l’attimo fermato sulla pellicola: ciò che si nota riflette quello che il mondo racconta, ma una buona fotografia non deve narrare per intero; deve mantenere viva l’attenzione, a volte lasciando nel dubbio. Proprio quella capacità di mantenere alto lo spirito di osservazione che l’autore augura a tutti. Non ci sono molte opere sulla fotografia dedicate ai più giovani; l’alta qualità di questo libro stuzzica e fa venir voglia di avere a portata di mano altre proposte altrettanto belle.
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