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Quando nacque la prima biblioteca internazionale per ragazzi in Italia La testimonianza di Marino Cassini e la festa per i 50 anni di DeA

È una storia a colori quella della Biblioteca Internazionale per Ragazzi “Edmondo De Amicis”, prima esperienza duratura di biblioteca internazionale in Italia rivolta in esclusiva ai lettori più giovani: una realtà che celebra 50 anni dalla sua inaugurazione, che avviene nel 1971 a Villa Imperiale di San Fruttuoso (oggi la sede è al porto antico di Genova), con una settimana di iniziative dall’11 al 16 ottobre 2021 organizzata dall’AIB – sezione Liguria. Programma completo.

La biblioteca festeggia mezzo secolo di vita, mentre lo scorso maggio Marino Cassini, che la diresse fino al 1991, ha compiuto 90 anni. “Ricordo di essere stato convocato in una bella mattina di primavera dal prof. Piersantelli, all’epoca direttore della biblioteca Berio e delle biblioteche comunali di Genova” ricorda Cassini. “C’erano diverse idee in cantiere, e mi disse di pensarci. Nel frattempo Jella Lepman, fondatrice della Jugendbibliotek di Monaco di Baviera, arrivò a Genova per il matrimonio della figlia e, per mia grande fortuna, fece visita alla biblioteca Berio, dove caldeggiò l’idea di una biblioteca pensata per i più giovani.” E così, nel 1971, nacque la Biblioteca Internazionale per Ragazzi “Edmondo De Amicis”, dove cominciarono ad arrivare i pacchi inviati dalla stessa Lepman, contenenti disegni di ragazzi e tanti libri in francese, tedesco, inglese e altre lingue. “La Lepman riteneva che i libri di narrativa di paesi diversi e il loro contenuto avrebbero avuto una influenza positiva sulla mente dei ragazzi. E quella era una idea che anch’io condividevo.” Lo scambio con le altre biblioteche per ragazzi europee, dalla Jugendbliothek di Monaco alla francese Petite Bibliothèque Ronde di Clamart, fu molto importante: “Si aprì un dialogo continuo con la bibliotecaria Geneviève Patte attorno all’animazione del libro per ragazzi.” Un dialogo che trovò ampio spazio anche sulle pagine delle riviste: Marino Cassini fu collaboratore di Andersen stesso, e soprattutto diresse del 1979 al 1991 “LG Argomenti”, pubblicazione varata da Piersantelli come “Il Minuzzolo” e poi ribattezzata LG su consiglio di Pino Boero. Del Centro Studi di Letteratura Giovanile facevano parte, oltre a Pino Boero, la scrittrice Beatrice Solinas Donghi, la figlia della Lepman (Anne Marie), Carla Ida Salviati, Walter Fochesato, Giorgio Bini, Fernando Rotondo, Angelo Nobile, Lino Gosio e altri, tra cui Lucetta Frisa, che con la sua voce – ricorda Cassini – sapeva incantare i ragazzi durante le sue letture settimanali di racconti.

Marino Cassini con Francesco Langella, erede dell’opera intrapresa da Cassini

Ma perché una storia a colori? Marino Cassini, quando ripercorre la strada fatta negli anni dalla biblioteca, distingue tre periodi: quello verde negli spazi di Villa Imperiale, quello grigio in via Archimede negli anni Novanta e infine il periodo blu, quando la biblioteca approda al porto nei Magazzini del Cotone nell’estate del 1999 già sotto la direzione di Francesco Langella, che ha proseguito l’opera intrapresa da Cassini. I colori, però, sono stati importanti anche e soprattutto da un altro punto di vista: per rendere possibile la ricerca e la consultazione dei libri ai bambini, senza che fosse sempre necessaria la mediazione dell’adulto. “Il lettore giovane si sentiva spaesato e incapace di orientarsi tra gli scaffali in cerca di qualcosa che potesse piacergli” racconta Cassini. “Le domande erano sempre le stesse: Dove posso trovare un libro di avventure nella giungla? E un libro di viaggi spaziali? Pensai così di lavorare sul concetto di una ricerca ‘arcobaleno’: in base al contenuto veniva incollata un’etichetta colorata sul dorso del libro, poi custodito in scaffali segnalati dal medesimo colore. Ad esempio lo scaffale rosso conteneva solo libri di guerra; il blu libri di avventure in mare o in cielo; il verde libri di avventure in boschi, foreste, giungle; il giallo libri di furti, omicidi, tesori nascosti ecc. Bastavano poche visite da parte dell’utente per abituarsi ad una ricerca personale tra gli scaffali.” Un’idea che presto fu applicata nelle sezioni ragazzi di molte altre biblioteche.

L’attuale sede della Biblioteca De Amici – Porto Antico di Genova

Nei primi anni la De Amicis, o DeA, lavorò molto con le scuole attraverso mostre ed esposizioni, realizzate anche in collaborazione con il Teatro della Tosse. “Per costruire una biblioteca esclusivamente per ragazzi, servivano molte cose: episcopi, lavagne luminose, lettori di diapositive, un proiettore di film. Ho lavorato molto sul legame tra libri e cinema. Ma forse ciò che ricordo con maggior piacere sono le ore trascorse nel teatrino ad anfiteatro di Villa Imperiale, dove intrattenevo i ragazzi presentano le novità librarie. E mi divertivo a giocare con l’enigmistica, per stimolare i giovani a manipolare la forma delle parole, a penetrarne il contenuto.” Enigmi e misteri spesso presenti anche nei tanti libri che Marino Cassini scrisse per bambini e ragazzi. Non a caso chiudiamo l’intervista con l’anagramma di bibliotecario, beato tra i libri, e con due consigli per i giovani bibliotecari che si affacciano alla professione: “Innamoratevi dei libri e della lettura. E imparate le lingue: un uomo vale quante lingue sa.”

Nell’ambito della settimana dedicata alle biblioteche per ragazzi, organizzata da AIB sezione Liguria in occasione dei 50 anni di DeA, si terrà un convegno nazionale online di due giorni per riflettere sull’universo della lettura per bambini e ragazzi (giovedì 14 ottobre, ore 15, con il coordinamento di Francesco Langella), dove interviene anche Barbara Schiaffino, direttrice della rivista Andersen; e sulle biblioteche per ragazzi (venerdì 15 ottobre, ore 9,30, con il coordinamento di Caterina Ramonda). Le due giornate si potranno seguire in diretta streaming sui canali fb e YouTube di AIB. Programma 

[Intervista a cura di Mara Pace]

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