Assia Petricelli e Sergio Riccardi, Cattive ragazze, Sinnos
MIGLIOR LIBRO A FUMETTI
Le motivazioni della giuria:
Per un libro che coniuga perfettamente la struttura narrativa del fumetto con i registri della biografia.
Per una narrazione che, scegliendo di raccontare un universo femminile, va oltre stereotipi e questioni di genere e, con un approccio accattivante e incisivo, invita alla riflessione, emozionando e coinvolgendo.
[recensione di Vera Salton, da Andersen 301 – aprile 2013] – Nel libro di Sinnos le protagoniste non sono solo donne dal carattere forte e determinato, ma donne e ragazze che nel mondo reale sono state anche molto altro. Ecco allora quindici brevi biografie di persone che con le loro scelte – con quel carattere, correndo il rischio di essere definite “cattive ragazze” – hanno saputo mettere in discussione il mondo intorno a loro. Un font di scrittura facile e immediato un ritmo serrato dei racconti di queste vite, un tratto accattivante: la scelta di Sinnos è fra le più azzeccate e getta le basi per una nuova collana, “Leggimi! Graphic”. Nel gustarmi storie o aneddoti mi tornava alla mente la frase di Susan Sontag, che in un discorso sulla fotografia definiva l’immagine “la più irresistibile forma di contaminazione mentale”. Credo sia il punto focale di questo progetto, una graphic novel di alta qualità nella scelta dei personaggi, delle inquadrature, della prospettiva vicina al lettore. La graphic novel racconta uno squarcio di passato, restituendolo in modo reale, tangibile, capace di essere immaginato. Ma quanto può avere a che fare Hedy Lamarr, attrice acclamata di Hollywood, con un ragazzo di 13 anni che sogna di iscriversi a Tecnologie del web o al suo migliore amico che passa il tempo chiuso in camera a giocare on line? Molto, perché gli studi scientifici della Lamarr hanno permesso la realizzazione delle reti wireless. Quanto si possono assomigliare un ragazzo di 17 anni a cui tutti si ostinano a dire cosa dovrebbe fare nella vita con Nawal Al Saadawi, prima donna laureata egiziana e oggi, ottantenne, ancora in piazza a sfilare e protestare nei cortei per il futuro del suo paese? Moltissimo. Sogni, fegato, speranze e la quantità di sberle e lacrime che per un obiettivo si è disposti a sopportare: come ho detto tutto sta nello scegliere fra il vivere fino alla morte e il lasciarsi appassire. Così rubo ancora una volta le parole della Sontag per dare una chiusa: questo libro “ha in sé il prestigio dell’arte e della magia del reale. Sono nubi di fantasia e pillole di informazione”.
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